Ritrovata senza vita a Nettuno una tartaruga marina, impigliata in reti e corde. Segnalazione giunta dalle Guardie Zoofile di Nettuno alla ASL Roma 6.
Intervenuto nella giornata il veterinario Luigi De Gregorio dell ASL RM 6, insieme al personale delle Guardie Zoofile e di Circomare Anzio. Si tratta di un esemplare di Caretta caretta impigliata ad una rete. Una lenza fuoriusciva dalla bocca e dalla cloaca, alla lenza era avvolto un grande ammasso di rete. L’esemplare recuperato sarà trasportato all’istituto Zooprofilattico Lazio e Toscana nell’ambito delle attività della rete regionale TartaLazio.
Solo pochi giorni fa, nella giornata dell’Epifania, avevano invece salutato un evento felice sulle coste intorno a Roma. A Torvaianica e anche ad Ostia erano state ritrovate e salvate due esemplari di Caretta Caretta, ed immediatamente prese in cura dai veterinari del Parco Acquatico di Zoomarine.
“Si stima che nel 2050 vi saranno più rifiuti che pesci in acqua – commenta Piergiorgio Benvenuti, presidente nazionale di Ecoitaliasolidale –. E le tartarughe sono fra gli esemplari a rischio, infatti sempre più di frequente ingoiano la plastica scambiandola per meduse per sbaglio o per altre gustose prede. Ed oltre la plastica vi è un altro pericolo per la vita delle tartarughe, ami e reti abbandonate che causano il decesso. Come, infatti, nel caso della tartaruga a Nettuno”.
Inoltre, ogni anno nel Mediterraneo sono oltre 130mila le tartarughe marine Caretta caretta che rimangono vittime di catture accidentali da parte dei pescatori. Con oltre 40mila casi di decesso.
“Necessario sensibilizzare chiunque a non lasciare rifiuti ed oggetti di plastica in mare o sulle spiagge – conclude Benvenuti –. Quindi, sensibilizzare a tal riguardo anche i pescatori ad evitare di abbandonare reti e funi in mare, procedere con una maggiore pulizia meccanica degli arenili. Ed effettuare progetti di posizionamento di luci artificiali dei lungomare che non arrechino inquinamento luminoso che possa disorientare pesci ed anche le tartarughe.”