Alexa Unica Radio
tamponi covid
covid 5027031 960 720

Tamponi rapidi, come usarli senza errori

Spesso oggetto di dibattito sulla loro attendibilità, i tamponi rapidi sono oggi strumenti molto diffusi per la diagnosi di Covid-19

I tamponi rapidi permettono di identificare con un buon livello di affidabilità e in tempi rapidi, le persone positive al SARS CoV-2 anche in assenza di sintomi. Se eseguiti sistematicamente, per esempio prima di un volo aereo, nelle scuole o nei luoghi di lavoro, possono limitare la nascita di focolai e quindi contribuire a limitare la diffusione del virus

Il Prof. Massimiliano Marco Corsi Romanelli, Direttore dell’Unità Operativa Complessa SMEL-1 di Patologia Clinica all’IRCCS Policlinico San Donato di Milano e Direttore del Dipartimento di Scienze biomediche per la salute dell’Università degli Studi di Milano, spiega il loro funzionamento e utilizzo.

Tampone molecolare e tampone rapido: le differenze

In entrambi casi, è richiesto il prelievo di materiale biologico presente nel naso e/o nel cavo orale: per il tampone molecolare Covid-19, il campione viene processato in laboratorio, mentre con il tampone rapido il risultato si legge direttamente sulla striscia del test, in 15-30 minuti. La sostanziale differenza sta nel metodo di analisi

Il metodo di analisi del tampone rapido

“Con il tampone antigenico rapido, invece, non si estrae RNA, ma si cerca l’antigene

La presenza del virus è rilevata tramite la reazione tra antigene (la Spike protein del virus) e anticorpo, che è presente all’interno del test. 

In circa 15-30 minuti, si ottiene un risultato qualitativo, positivo/negativo o non valido, in caso di campione insufficiente. Il metodo è come quello del test di gravidanza che si acquista in farmacia”.

L’affidabilità dei tamponi rapidi

Tamponi molecolari e tamponi rapidi non possono essere paragonati: sono cose diverse, che adottano due differenti metodologie. L’affidabilità dei tamponi rapidi dipende dalla sensibilità e dalla specificità dichiarate dalle aziende produttrici dei numerosi kit presenti ora in commercio”, avverte il professore Romanelli. 

“La sensibilità è la capacità di identificare i soggetti ammalati, mentre la specificità è la capacità di individuare i soggetti sani – approfondisce lo specialista -. Se un test è sensibile/specifico al 97% significa che su 100 test, 3 possono essere sbagliati”. 

I limiti del tampone rapido

“In linea di massima, possiamo dire che i tamponi rapidi sono abbastanza affidabili, ma possono non rilevare i cosiddetti debolmente positivi, risultato che può corriNascono per non intasare i laboratori delle strutture ospedaliere, quindi sono degli ottimi strumenti per eseguire degli screening in ampie fasce della popolazione, come i dipendenti di un’azienda, gli alunni, i pazienti degli studi dentistici, i passeggeri di un volo aereo”.spondere sia all’esordio, che alla fine dell’infezione

Il corretto utilizzo  

Più che focalizzarsi sull’attendibilità del test, è opportuno concentrarsi su come il tampone viene realizzato. È infatti la fase pre-analitica quella in cui possono avvenire errori capaci di falsificare l’esito del tampone antigenico. “Mentre il tampone molecolare può essere fatto prelevando campioni sia dal naso che dalla gola, per quello rapido è più appropriata il prelievo nasale

È nelle ciglia vibratili, situate nell’epitelio di rivestimento della mucosa respiratoria, che c’è più possibilità di trovare traccia del virus. All’interno del cavo orale, invece, molti agenti esterni possono interferire sul corretto rilevamento, persino una banale caramella.

Anche la modalità di esecuzione è un aspetto fondamentale: il tampone deve andare bene in profondità, non limitarsi ai primi centimetri del naso. Per tutti questi aspetti, non sono molto favorevole ai test fai da te: per realizzare bene un tampone, la tecnica è fondamentale

Meglio venga realizzato dai medici di base piuttosto che dai normali cittadini che, giustamente, non ne hanno le competenze. Il rischio è di eseguire i tamponi in modo superficiale, anche per paura di farsi male, e ottenere molti risultati falsati”, spiega Corsi Romanelli.

About Elena Mameli

Mi chiamo Elena, sono una ragazza di 22 anni e vivo a Sardara. Frequento l'indirizzo storico artistico della facoltà di beni culturali e spettacolo.

Controlla anche

USB Dead drop

Dead Drop: Cagliari si aggiunge alla rete delle città italiane

Il progetto Dead Drop, nato nel 2010 dall’artista tedesco Aram Barthol, ha fatto tappa anche …