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Susanna assessore

Susanna Orru: intervista all’ assessore

Susanna Orrù è diventata l’ assessore alle politiche sociali dopo la vittoria di Massimo Zedda alle elezioni

Susanna Orrù è l’ Assessore delle Politiche sociali del Comune di Cagliari, eletta a seguito della vittoria elettorale del centro-sinistra e del Sindaco Massimo Zedda.

A suo tempo l’ elezione in prima battuta l’ aveva sorpresa. Massimo Zedda, infatti, nella composizione della Giunta ha agito in autonomia e mantenendo la necessaria riservatezza sulle scelte. Ha saputo del suo coinvolgimento solo qualche giorno prima della proclamazione.

Naturalmente ha accettato con soddisfazione. Si è vista riconosciuta la sua professionalità e il suo impegno in politica, che condivide per larga parte con il Sindaco. Ha voluto condividere la soddisfazione subito con i suoi compagni di partito, perché ritieneva che il suo nome vada aldilà della persona. Ella rappresenta l’ impegno del Circolo “Sergio Atzeni” nel corso della campagna elettorale.

Insieme alla soddisfazione è subentrato un senso di preoccupazione, per la grande responsabilità che da quel giorno avrebbe assunto. Responsabilità nei confronti della città e dei cittadini in primo luogo. Nei confronti del Sindaco. Nei confronti del partito SEL, che da sola rappresentava e rappresenta nell’ organo amministrativo della città.

Infine ha avvertito la consapevolezza di dover lavorare duro e di condividere nella maniera più larga possibile scelte, progetti e decisioni.

Le prime impressioni

Pensò che Cagliari avesse bisogno di futuro. I cittadini, in questa situazione di crisi, vivevano come in un limbo, in attesa di qualcosa che rischiava di non arrivare. Aveva avuto l’ impressione che negli ultimi anni le classi dirigenti locali si fossero sedute. Come incapaci di imprimere una direzione, se non altro per accompagnare la crisi ed attenuarne gli effetti. Nessun provvedimento anticiclico, nessuna operazione di fiducia, nessun investimento sul tema delle relazioni sociali. Lei pensa che la destra abbia spesso vinto le tornate elettorali puntando sulla paura del futuro.

Crede che la proposta politica uscita vincente dalle urne contenga al contrario una visione, una prospettiva, un vero e proprio cambio di marcia. Dal suo punto di vista non è più tempo di assecondare i movimenti inerziali.

Entusiasmo

Naturalmente questo ha innestato nella cittadinanza entusiasmo. Attesa. Desiderio di cambiamento. Ha posto una ulteriore responsabilità all’ amministrazione Zedda, che non può tradire questo grande patrimonio di energia e di valori.

Susanna pensa sia necessario uscire da una visione esclusivamente assistenzialistica. È fortemente convinta che bisogna costantemente coltivare l’ ambizione di sottrarre spazi al degrado e alla marginalità. I servizi sociali rappresentano soltanto una componente del lavoro dell’ Assessorato. E anche questi vanno orientati e calibrati in una logica di massima attenzione e di rispetto della persona. Il problema non è quello di erogare servizi, ovviamente di alta qualità. Bisogna inserirli sempre in un ambito di pertinenza che dia molto peso al tema dell’ integrazione. Del benessere delle famiglie che vivono situazioni di disagio e che tuteli la dignità.

L’ assistenza

Ma gli interventi di assistenza, che pur sono necessari, non possono bastare. Bisogna al contrario lavorare sulla componente della responsabilità e sul quella delle pari opportunità. Quanto questo sia più complesso e quale e quanto lavoro di attenzione quotidiana comporti. Devi costantemente avere la capacità di leggere e interpretare la domanda sociale nella sua singolarità.

Responsabilizzare le persone. Da questo punto di vista c’è anche un lavoro di tipo culturale da portare avanti. A Susanna è capitato di confrontarsi con chi voleva contributi in denaro, abitudine sembra abbastanza consolidata. Salvo poi scoprire che quegli stessi soldi servivano anche a mantenere un tenore di vita “sproporzionato”; in questi casi l’ assessorato deve dire no secondo Susanna. Naturalmente con la capacità della squadra di assistenti sociali di valutare di volta in volta ciascuna situazione. Bisogna anche essere capaci di rinunciare a pezzi piccoli e grandi del nostro benessere. E questo ritiene valga sul piano più generale della sostenibilità dei nostri stili di vita.

Responsabilità

Susanna

Naturalmente non si può pretendere responsabilità se non si costruisce un sistema vero e funzionante di pari opportunità. In tal senso trova indispensabile dare un taglio decisamente sociale a questioni come lo sport, le politiche abitative e le politiche attive del lavoro. Bisogna essere capaci di offrire a tutti i ragazzi la possibilità di praticare uno sport, per la sua dimensione educativa e relazionale. Esso è in grado di consolidare l’ autonomia e la responsabilità individuale. Si essere in grado di dare uno spazio abitativo dignitoso a chi, e sono in tantissimi, non ha sufficienti risorse. In cambio di un atteggiamento rispettoso e di cura nei confronti della città e dei quartieri.

Bisogna costruire occasioni di lavoro fuoriuscendo ad esempio dalla logica sino ad oggi imperante nella gestione del de minimis.

Non si possono finanziare bar e locali di intrattenimento al di fuori di una capacità di leggere i contesti. Gli aiuti per il lavoro vanno gestiti per quartieri, tenendo conto delle capacità economiche dei potenziali beneficiari. Evitando di supportare chi di quel supporto non ha alcuna necessità, e canalizzando le risorse a partire da valutazioni analitiche di contesto.

About Stefano Conti

22 anni. Vive a Gonnosfanadiga. Studente di beni culturali presso l' università di Cagliari. Diplomato al liceo linguistico E. Piga di Villacidro nel 2017. Inizia li studi universitari nel 2017. Ama ascoltare musica, guardare serie tv, leggere, scrivere (ha pubblicato 7 delle sue poesie nella raccolta "Le tue parole 6" della casa editrice Pagine).

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