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Riqualificazione urbana, chiuso il corso sui Piani del colore

Riqualificazione urbana, chiuso il corso sui Piani del colore
“Lo sviluppo, anche economico, dell’Isola passa per il costruire etico

Parte dalle considerazioni sulla valorizzazione del territorio e sullo sviluppo etico del rapporto uomo-ambiente la mission del corso di aggiornamento professionale Piani di recupero e riqualificazione urbana – Piani del colore, dedicato agli architetti che si è svolto in tre edizioni, in altrettanti Comuni (Capoterra, Sarroch e Pula). L’evento finale si è svolto ieri a Cagliari, alla Mem. Un momento di approfondimento che ha legato lo sviluppo, anche economico e turistico dell’Isola, al miglioramento dell’equilibrio tra costruito e territorio e alla necessità di avviare un processo di rigenerazione dei processi sociali e di comunità, utile strumento contro lo spopolamento.

“Le case ai lati delle strade si ammucchiano insensate, incompiute, in progresso, in una casba di muri e di terrazze di blocchetti in calcestruzzo, e non riescono più nemmeno ad essere semplicemente bianche di calce o solenni di antica pietra viva… qui da noi si riesce a interessarsi e a riflettere e per lo più a tutelare e a rivalutare positivamente tutto delle nostre tradizioni vere o presunte: la lingua, il canto, il vestito, la danza, il cibo, la festa eccetera; tutto, meno che i modi e le forme dell’abitare”.


Giulio Angioni

“Si deve ripartire dall’idea del costruire etico. Per decenni in Sardegna si è costruito senza regole univoche, o in zone dove non si sarebbe dovuto, con materiali scadenti, inadatti. Tutto ciò ha generato un costo enorme, dal punto di vista dell’ambiente e del territorio, ma anche economico”, ha spiegato Teresa De Montis, presidente dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Cagliari. “L’idea è di ritornare alla città e ai territori, ai loro principi funzionali basati sulla collocazione della persona al centro della vita urbana e valorizzare la comunità come spazio di crescita personale e collettiva”, ha precisato. 

Nella Finanziaria appena approvata dal Consiglio regionale, sono stanziati 25 milioni di euro destinati ad agevolazioni per interventi di manutenzione, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione del patrimonio immobiliare privato, con una premialità per gli interventi di efficientamento energetico e per quelli previsti nei territori a rischio di spopolamento. “Ecco, noi vorremmo che questi fondi venissero utilizzati bene, con un nuovo approccio che tenga conto di una visione progettuale attenta ai territori, una visione complessiva dove ogni intervento vada a coprire la casella giusta di un puzzle generale, che generi un effetto amplificatore sul territorio circostante”, è l’appello lanciato dagli architetti sardi.

Duplice l’obiettivo del corso, finanziato dall’assessorato regionale del Lavoro e della Formazione professionale, che punta ad ampliare le opportunità professionali per una figura in grado di spaziare in settori e ambiti finora poco esplorati. Ambiti che tutti i 377 Comuni dell’Isola avrebbero necessità di approfondire, per migliorare la qualità della vita dei propri cittadini, dotandosi di professionalità competenti

Una professione con enormi potenzialità ancora da sviluppare e innumerevoli sbocchi, svolta per la maggior parte in regime libero-professionale, ma nella quale il 50 per cento degli iscritti alla cassa previdenziale, ha un reddito al di sotto dei 15mila euro. 

“I giovani architetti hanno potuto approfondire il percorso specifico che riguarda lo studio e la progettazione dei piani del colore, nell’ambito di quelli per il recupero e la riqualificazione urbana”, sottolinea Barbara Moralis, direttrice del corso”. I 55 partecipanti hanno potuto spaziare dalle basi delle tecniche di illuminazione, al rapporto tra luce e colori, passando per la conoscenza di tutte le normative urbanistiche vigenti sul tema, per lo studio dei colori delle facciate storiche e “fino alla redazione di un modello di Piano del colore volto al recupero del patrimonio edilizio esistente, storico, non finito e di nuova edificazione, per una complessiva riqualificazione dell’ambito urbano”.

“La città e i territori sono l’autentico ecosistema umano, il nostro obiettivo è promuovere una migliore qualità di vita, senza lasciare indietro nessuno e generare nuove opportunità di lavoro”, commenta Paola Riviezzo, referente del corso. “Per farlo servono professionalità competenti e specificatamente formate, stiamo portando avanti un piano di formazione professionale dedicato ai nostri iscritti che possa consentire di ampliare sempre di più le proprie competenze, utili nel mercato del lavoro”.

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