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Essere o non essere, progetto di teatro per il carcere

Il Teatro in carcere, la potenza dell’arte nella rieducazione dei detenuti

Grazie al sostegno di Fondazione di Sardegna le associazioni Ardesia Il Miglio Verde portano il teatro e la musica dentro il carcere di Uta. Il progetto proposto è Essere o non essere,Teatro per il carcere: un laboratorio di teatro e musica, partito ufficialmente il 5 giugno. Il progetto intende creare uno spazio nel quale i detenuti possano indirizzare le personali potenzialità creative. Inoltre è importante che riescano a ricostruire un’identità sociale come opportunità di reinserimento nella cittadinanza attiva .

Il progetto è rivolto ai detenuti dell’Istituto con esperienze con il mondo dell’arte scenica. Gli obiettivi sono: favorire stili di vita sani, la crescita e lo sviluppo del legame socio-culturale tra carcere e territorio. Figure importanti del progetto sono la psicologa dott.ssa Rosella Floris, e Roberto Deiana, attore e cantante lirico in passato già impegnato in progetti teatrali e musicali. Si tratta di un laboratorio di teatro e musica. Il progetto ruota attorno all’arte scenica e alle tecniche di teatro. Nel teatro,  la recitazione diviene forma di straniamento dalla propria condizione e il testo pronunciato, un messaggio liberatorio. 

Il progetto ha una durata di 40 ore ed è strutturato in tre fasi distinte. La prima è dedicata ad esercizi teatrali, quali rilassamento, articolazione corporea e vocale. La seconda è  dedicata alla scelta drammaturgica. I partecipanti hanno modo di esternare il proprio vissuto, il quale sarà elaborato al fine di creare l’opera teatrale sulla quale lavorare. Il terzo si focalizza sulla messinscena dell’esito finale del laboratorio.

Il progetto è fondamentale per diversi aspetti. Consente di apprendere nuove competenze tramite professionisti del settore, spendibili una volta terminata la pena, con attestato di partecipazione. Migliora le relazioni all’interno del carcere, attraverso nuove regole sociali. Fa acquisire maggiore fiducia in se stessi e nelle proprie capacità attraverso la pratica. Sostiene le iniziative del settore terziario all’interno e all’esterno del carcere. Previene la recidiva. Sensibilizza la comunità locale ad un diverso approccio con le persone in condizione di disagio sociale o sottoposte a misure alternative alla detenzione.

About Valentina Meloni

Ciao sono Valentina Meloni, ho 24 anni. Sono iscritta al corso di Laurea di Scienze della Comunicazione.

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