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Effetti del lockdown sui giovani

Ansia, aggressività, effetto limbo. Il Coronavirus disorienta i giovani. Una guida per difenderli

Il Covid-19 sta attaccando i giovani. Non solo dal punto di vista fisico, ma anche da quello mentale.Le linee guida dell’American Academy of Pediatrics per contrastare gli effetti della pandemia.

Uno studio, Young people bear the brunt of pandemic mental health issues, uscito su Public Healt. Condotto durante le prime sei settimane di lockdown in Gran Bretagna, ha evidenziato quanto i giovani siano più a rischio depressione rispetto agli adulti o agli anziani.

La ricerca è stata effettuata con un sondaggio online a cui hanno risposto 3097 intervistati. L’84% delle persone tra i 18 e i 24 anni ha riferito sintomi di depressione, mentre il 72% di ansia. Il rimanente ha comunque indicato sensazioni di disagio per la solitudine e una consistente riduzione del buonumore. Gli autori della ricerca ipotizzano che l’insieme di combinazioni negative, inquietudine, isolamento, difficoltà economiche, possano aver contribuito a un aumento del contagio.

Da una parte, un forte desiderio di socialità, represso per alcuni mesi, porta i giovani a reagire in maniera più ribelle alle restrizioni, dall’altra un sistema immunitario compromesso da una salute mentale meno stabile rende le persone più deboli ed esposte. A fronte di una simile considerazione è importante capire come limitare il disagio mentale infantile e giovanile, per arginare i problemi di oggi e quelli di domani.

Le linee guida dell’AAP

L’American Academy of Pediatrics, organizzazione con 64 mila pediatri dedicata alla sicurezza e salute dei neonati. Aggiorna costantemente le sue linee guida per la salute emotiva e comportamentale di bambini, adolescenti e famiglie durante la pandemia Covid-19. Ovviamente il panorama americano è diverso dal nostro, ma le difficoltà di base dal punto di vista emozionale sono simili.

Ci sono molti fattori che rendono questa pandemia diversa dalle altre. L’incertezza sul domani, la sospensione della vita, il cosiddetto “effetto limbo”, i messaggi contrastanti sulla gestione e la durata dell’epidemia. La necessità dell’isolamento e, non ultimo, l’uso di coperture per il viso, che sembrano rubare l’identità. In questo quadro generale spiccano parti di popolazione a rischio più elevato.

Quelle emarginate, le minoranze e i giovani con particolari esigenze sanitarie. Da questo punto di vista l’invito è quello di non trascurare la la sfera emotiva e comportamentale ma di inserirla nel quadro di salute complessivo, soprattutto quando riguarda i più giovani.

Bambini e adolescenti: i sintomi del disagio

Per quel che riguarda i neonati e i bambini piccoli le manifestazioni più comuni sono un sonno interrotto o disturbato. Poi,difficoltà nell’alimentazione e nell’andare di corpo. Potrebbero anche mostrare un maggior attaccamento ed essere più irritabili.

Tra i bambini più grandi e gli adolescenti è frequente il cosiddetto “ritiro emotivo”. Ossia quel meccanismo di difesa che porta alla chiusura e al distacco dalla realtà per paura. I giovani possono reagire anche esternando aggressività, irritabilità e manifestando un disturbo oppositivo provocatorio. Poi c’è chi traduce il malessere mentale in sintomo fisico, accusando dolori addominali e forti mal di testa.

Per i giovani adulti l’individuazione è più complessa perché possono esternare la loro angoscia. Il più delle volte infatti tendono a nascondere lo stato d’animo. Nella maggior parte di questi casi è sufficiente il sostegno adeguato da parte di adulti sensibili o coetanei in gamba per aiutare nella gestione dello stress.

Consigli per i più piccoli e per i giovani

Dopo aver tratteggiato le manifestazioni più comuni di disagio, l’American Academy of pediatrics suggerisce una serie di accorgimenti da seguire per prevenire queste situazioni di difficoltà emotiva.
Per i neonati è necessario un attaccamento sicuro che li possa aiutare a prendere confidenza con il mondo che li circonda. Una guida serena che gli insegni a destreggiarsi tra i numerosi stimoli interni ed esterni.

 Per la fascia che va dai due ai sette anni, l’età prescolare, bisogna fare attenzione a tutti i piccoli che si rifugiano nel “pensiero magico”. Espediente cognitivo che permette ai bambini di sopravvivere in un mondo che ancora gli appare troppo grande, diverso o incomprensibile. Allora interviene la fantasia.

bambini in età scolare, invece, hanno maggior coscienza e sentono in modo più significativo lo sconvolgimento della loro vita. Possono essere spaventati dal virus e preoccuparsi per la loro vita o per quella dei familiari. E’ compito dei genitori individuare i cambiamenti nel loro modo di agire.

L’importanza della comunicazione e della socializzazione tra i giovani

Sono perennemente collegati online e diventano ricettacolo di ogni tipo di notizie, vere e false. Per questo una conversazione aperta e onesta con bambini e adolescenti è fondamentale. La famiglia è ancora il punto di riferimento e anche di difesa rispetto a false informazioni ed esagerazioni. Allo stesso tempo, gli adulti dovrebbero trovare percorsi sicuri di socializzazione per loro, sia nei social media sia di persona. Il rapporto con i coetanei è un pilastro fondamentale nello sviluppo dei bambini e dei ragazzi.

In casa

La quarantena ha sicuramente aumentato il tempo in cui si sta in famiglia. E questo tempo va trascorso bene, con momenti di svago, racconti e risate. Si possono praticare tecniche di rilassamento e concentrazione, guardare insieme un film, cucinare. I giovani possono esplorare la loro creatività, le passioni, fare volontariato. Prendersi cura degli altri aiuta i bambini a sentirsi meno vulnerabili.

L’importanza di fare rete

Molto importante è fare rete: tra insegnanti, famiglie, pediatri. “La preoccupazione è per quelle famiglie che non si riescono a raggiungere. Le più disagiate, che non hanno nessuno per fare fronte comune. Per fortuna, in Italia, tutti i bambini possono avere un pediatra di bare, cosa che negli Stati Uniti non accade.

About Noemi Dessì

Ho 21 anni e sono una studentessa di Scienze della Comunicazione. Mi piace ascoltare musica,leggere, guardare film e serie TV.....ma sopratutto scrivere!

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