On 6 April 2025, a boy bathes beside a temporary water tank made with tarpaulin provided by UNICEF at a makeshift tent camp in Amarapura township, Mandalay region, Myanmar, following the recent earthquake. UNICEF Myanmar is supplying domestic water to people in makeshift camps, distributing 4,400 gallons of domestic water daily to residents affected by the deadly earthquake. A powerful 7.7-magnitude earthquake struck central Myanmar on 28 March 2025, resulting in over 3,000 deaths and more than 4,000 injuries. Additionally, hundreds of individuals remain unaccounted for, including those feared trapped under collapsed structures. The earthquake has compounded Myanmar's protracted humanitarian crisis, affecting areas already suffering from chronic poverty, ongoing conflict, and frequent displacement. UNICEF is working with partners to provide emergency water, sanitation and hygiene kits, medical kits and nutrition supplies to affected communities.

Entro il 2050, 2,2 miliardi di bambini saranno esposti a ondate di calore: l’allarme climatico globale

Entro il 2050, 2,2 miliardi di bambini saranno esposti a ondate di calore sempre più frequenti. Una minaccia concreta che colpirà la salute fisica e mentale dell’infanzia a livello globale, soprattutto nei contesti urbani.

Entro il 2050, 2,2 miliardi di bambini saranno esposti a ondate di calore sempre più intense e prolungate, una delle conseguenze più pericolose e sottovalutate del cambiamento climatico globale.

Le ondate di calore non sono solo un disagio temporaneo. Rappresentano un serio pericolo per la salute infantile. Possono causare mortalità precoce, interferire con lo sviluppo fisico e mentale dei bambini e aumentare il rischio di malattie pediatriche legate al caldo estremo.

Nel contesto europeo, la situazione è allarmante. Quasi la metà delle scuole situate nelle città si trova in isole di calore urbane, ovvero aree in cui le temperature sono costantemente più alte rispetto alle zone circostanti. In aggiunta, circa una scuola su dieci è localizzata in aree soggette a rischio di inondazioni, aggravando ulteriormente la vulnerabilità dei minori.

Ma il problema non è solo fisico. Gli effetti del clima toccano anche la salute mentale dei bambini e degli adolescenti. L’ecoansia, ovvero l’ansia legata al futuro del pianeta, è un fenomeno in crescita. Una parte significativa dei giovani afferma di vivere sintomi legati allo stress ambientale, come insonnia, agitazione e senso di impotenza.

Non sorprende, quindi, che molti giovani adulti dichiarino di esitare ad avere figli a causa delle incertezze climatiche. La paura per un futuro instabile, infatti, incide anche sulle scelte personali e familiari.

Per rispondere a questa emergenza, è fondamentale coinvolgere i ragazzi. Iniziative come il concorso fotografico “Uno scatto per il clima”, rivolto a giovani tra i 14 e i 19 anni, mirano a dare voce alle nuove generazioni. Attraverso l’arte e la partecipazione attiva, i ragazzi possono esprimere le loro preoccupazioni e proporre visioni alternative.

Inoltre, la diffusione di strumenti pratici come il vademecum su cosa fare durante le ondate di calore per proteggere i bambini diventa essenziale per prevenire danni e sensibilizzare famiglie e scuole.

Oggi più che mai, è urgente un impegno collettivo per contrastare gli effetti del cambiamento climatico. Proteggere l’ambiente significa anche difendere i diritti dei bambini, garantendo loro un presente sicuro e un futuro possibile.

About David Paradells Martínez

Studente presso l’Universitat Jaume I, interessato ai media, alla cultura e alla produzione radiofonica. Partecipando al progetto di UniRadio per sviluppare esperienza nella comunicazione e nel lavoro di squadra.

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