Con oltre 100 eventi, ospiti internazionali, street art e laboratori, l’undicesima edizione del Festival della Resilienza celebra l’identità dei luoghi e la forza delle connessioni umane. Dal 23 giugno al 18 ottobre, Macomer torna ad essere epicentro di cultura e futuro condiviso.
Macomer – L’edizione 2025 del Festival della Resilienza segna un punto di svolta: dopo dieci anni di crescita, ritorna “a casa”, nel cuore della Sardegna, per rinnovare il legame con la “bidda”, il paese d’origine. Non solo un luogo fisico, ma simbolo di radici, conflitti interiori e possibilità da reinventare.
Sotto il motto “L’arte di resistere. La forza di trasformarsi”, il festival si estende da giugno a ottobre, con un programma ricchissimo e profondamente radicato nel territorio. Protagonisti saranno la cultura partecipata, l’attivismo artistico, la divulgazione scientifica e l’inclusione giovanile.
L’apertura ufficiale è prevista per il 23 giugno con la presentazione del romanzo Malamina di Rosita Manuguerra. Tra gli appuntamenti più attesi: il Tour Muraghes, viaggio tra archeologia e antropologia guidato da Gabriele Nicelli, e l’inaugurazione de La Veranda, nuovo Centro Giovani realizzato nella storica villa della Famiglia Vinci.
A luglio, riflettori puntati sulla Residenza artistica musicale con Moses Concas, che culminerà il 10 luglio in una serata speciale con Francesco Cancellato, direttore di Fanpage, ospite di un talk dedicato all’attualità italiana. Il festival, da sempre attento alla cronaca e alla memoria, dedica il 19 luglio al monologo Io, Emanuela, in ricordo della scorta di Paolo Borsellino.
L’arte pubblica, vero segno distintivo della manifestazione, tornerà protagonista con nuovi murales, tra cui quello sull’Einstein Telescope, a cura dell’artista Skan. Questo gesto fonde arte e scienza, educazione e rigenerazione urbana. Spazio anche al grande cinema, con la proiezione dell’ultimo film di Ferzan Ozpetek e la partecipazione dell’attrice sarda Geppi Cucciari.
Settembre sarà il mese del dissenso creativo con Badiucao, il “Banksy cinese”, che porterà a Macomer la sua mostra e il libro-manifesto You Must Take Part in Revolution. A chiudere il festival, il 18 ottobre, GALILEI E.T. EINSTEIN, evento scientifico-divulgativo sull’Einstein Telescope con la partecipazione dell’Università La Sapienza.
Nato dall’associazione ProPositivo, il Festival coinvolge oltre 50 partner e 200 ospiti, confermandosi come uno dei più importanti progetti di innovazione culturale in Italia. Una rete che non si limita a proporre eventi, ma costruisce futuro, rigenera spazi e restituisce valore a quei territori spesso dimenticati.
Il Festival della Resilienza non è solo un evento, ma una visione. Una Sardegna che non fugge, ma sceglie di restare, trasformarsi e immaginare nuovi orizzonti. Un laboratorio collettivo di idee, sogni e azioni concrete.