Bosa accende la quarta edizione del Festival dell’Archeologia

Un evento culturale itinerante che fonde ricerca archeologica, musica dal vivo, collaborazione istituzionale e coinvolgimento delle comunità locali, con sede iniziale a Bosa e tappe successive a Cabras, Sinis e Tharros, frutto di una visione strategica per promuovere il patrimonio storico-salvaguardato e trasformarlo in motore di crescita sociale, culturale e turistica.

Nel suggestivo scenario dell’ex Convento dei Cappuccini, Bosa ospiterà l’inaugurazione della prossima edizione del Festival dell’Archeologia, un evento itinerante destinato a valorizzare il patrimonio storico e archeologico della Sardegna. Organizzato con la partecipazione attiva delle comunità locali, il festival proporrà un calendario di eventi in grado di unire conoscenza, divulgazione culturale, spettacolo e inclusione sociale.

Il festival si aprirà con una cerimonia istituzionale alla presenza delle autorità locali e dei rappresentanti delle fondazioni coinvolte. L’obiettivo sarà quello di riaffermare l’importanza della memoria storica come motore di sviluppo culturale e civile. L’appuntamento includerà anche momenti musicali, con esibizioni pensate per creare un dialogo tra la dimensione artistica e quella scientifica.

Archeologia e musica: un linguaggio condiviso per valorizzare il territorio

Il Festival dell’Archeologia proporrà anche conferenze e approfondimenti sulle epoche storiche che hanno caratterizzato il territorio bosano, con un focus sulle origini romane e bizantine della città. I visitatori potranno partecipare a visite guidate presso i principali siti, come il Castello Malaspina, che verrà illustrato da esperti locali per riscoprire l’identità profonda del luogo.

A chiudere la giornata inaugurale sarà previsto un concerto che unirà linguaggi contemporanei e suggestioni antiche, dimostrando come la musica dal vivo possa diventare veicolo di promozione culturale. Il pubblico potrà immergersi in un’atmosfera che valorizza la connessione tra passato e presente, creando occasioni di dialogo tra generazioni.

Prossime tappe tra Cabras, Sinis e Tharros

Dopo l’avvio a Bosa, il festival si sposterà a Cabras, dove il Museo Civico Giovanni Marongiu ospiterà incontri con curatori, archeologi e artisti internazionali. Le mostre in programma includeranno tematiche legate ai Giganti di Mont’e Prama, alle aristocrazie mediterranee e ai rapporti culturali tra la Sardegna e l’Etruria. Tra gli appuntamenti più attesi, anche una mostra dedicata all’opera di Costantino Nivola.

Le giornate successive si svolgeranno nel territorio del Sinis e a Tharros, dove si terranno laboratori, talk sul paesaggio costiero e momenti dedicati all’accessibilità e alla narrazione delle identità mediterranee. Il festival si concluderà con due serate nell’anfiteatro sul mare di Tharros, in cui l’orchestra e il coro interpreteranno le colonne sonore di Ennio Morricone, diretti dal figlio Andrea.

Arte, convivialità e innovazione culturale

Ad anticipare il festival sarà anche una sezione conviviale con l’ArcheoBeer Festival, che proporrà birre artigianali, incontri divulgativi e installazioni artistiche in un contesto informale ma sempre centrato sul valore della divulgazione scientifica. L’iniziativa unirà esperienze sensoriali, scoperta del territorio e partecipazione collettiva, mostrando quanto l’archeologia possa dialogare con il presente in modo creativo.

L’intero progetto intende promuovere una visione integrata del patrimonio come leva di crescita sostenibile, coinvolgendo amministrazioni, cittadini, turisti e professionisti del settore culturale. L’ingresso resterà gratuito, per garantire l’accessibilità e favorire un’ampia partecipazione da parte di pubblici diversi, con particolare attenzione ai giovani.

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