Luca Locci racconta il suo sequestro da bambino alla Biblioteca Comunale di Sanluri per l’ultimo appuntamento del festival Sanluri Legge, tra storia, trauma e riscatto personale; una testimonianza diretta al centro della narrazione
Cala il sipario su Sanluri Legge 2025 con un appuntamento di grande impatto emotivo e culturale. Venerdì 20 giugno, alle 18.30, presso la Biblioteca Comunale di Sanluri, si terrà l’incontro con Luca Locci, autore del libro Il sequestro di un bambino (La Zattera Edizioni, 2022). L’evento, guidato dalla giornalista Francesca Figus de L’Unione Sarda, rappresenta l’ultimo atto di una rassegna che ha saputo coniugare letteratura, memoria e impegno civile.
Il libro rievoca un evento tragico realmente accaduto: il rapimento di Luca Locci, all’epoca bambino di sette anni, avvenuto il 24 giugno del 1978 a Macomer, in un contesto sociale segnato dalla lunga stagione dei sequestri in Sardegna.
in Sardegna. Con toni asciutti ma profondamente partecipati, l’autore restituisce al lettore le sue memorie di prigionia, durate novantatré giorni. Un racconto autobiografico che si muove tra la cronaca e l’analisi di una pagina oscura della storia sarda.
Quando l’infanzia incontra la violenza della realtà
Il sequestro di un bambino è molto più di una ricostruzione storica. È il tentativo, riuscito, di dare forma a un vissuto traumatico, attraverso un processo di rielaborazione narrativa che assume i contorni di un diario emotivo. L’autore, con grande lucidità, descrive il momento del rapimento, il contatto con i sequestratori, l’angoscia dell’attesa, la lotta interiore per non soccombere alla paura. Il cappuccio nero sulla testa, i lunghi silenzi, il tempo sospeso e l’impossibilità di comprendere il motivo di quella violenza improvvisa diventano simboli di un’infanzia spezzata.
Importante nella narrazione è anche il ruolo del padre, Franco Locci, recentemente scomparso. Fu lui, con determinazione e freddezza, a gestire la difficile trattativa con i banditi, riuscendo a ottenere la liberazione del figlio senza che la vicenda sfociasse in un tragico epilogo. Questa componente restituisce all’opera una dimensione quasi epica, dove l’amore paterno si contrappone alla logica spietata del denaro.
La Sardegna degli anni Settanta e la memoria collettiva
Il libro di Luca Locci è anche un affresco documentario sulla Sardegna degli anni Settanta, segnata da una serie di sequestri che hanno colpito imprenditori, professionisti, e talvolta, come in questo caso, bambini. L’opera entra così nella dimensione della denuncia civile, restituendo voce a un periodo della storia isolana troppo spesso dimenticato o banalizzato.
Attraverso la sua testimonianza, Locci compie un atto di coraggio: riaprire una ferita personale per trasformarla in strumento di consapevolezza pubblica. Sanluri Legge conclude così la sua edizione 2025 con un incontro che è insieme riflessione storica, dialogo tra generazioni e invito a non dimenticare. La letteratura, ancora una volta, si fa veicolo di memoria e di futuro.