L’oncologo Massimo Di Maio ribadisce l’importanza dell’attività fisica nella prevenzione e nel trattamento del cancro, sostenendo iniziative come “Non girarci intorno” per diffondere una cultura della salute e del movimento.
L’attività fisica non è solo benessere: è scienza, è prevenzione, è speranza. Il professor Massimo Di Maio, oncologo dell’Università di Torino e dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute e della Scienza, rilancia un messaggio chiave: muoversi protegge dal cancro. Un tema cruciale, al centro anche della campagna “Non girarci intorno”, promossa da Merck durante il Giro d’Italia, che unisce sport e sensibilizzazione.
“È dimostrato che l’attività fisica è uno strumento efficace contro molte malattie, incluse quelle oncologiche”, afferma Di Maio. E lo fa sottolineando dati e ricerche ormai consolidate.
L’esercizio fisico agisce infatti su più fronti: riduce il rischio di obesità, migliora il metabolismo, regola gli ormoni, e accelera il transito intestinale, diminuendo l’esposizione a sostanze potenzialmente cancerogene. Ma il suo impatto va oltre la prevenzione primaria. Nei pazienti oncologici, l’attività motoria si rivela efficace nella prevenzione terziaria, contribuendo a ridurre il rischio di recidiva e migliorare la qualità della vita.
Uno studio presentato all’ASCO (American Society of Clinical Oncology) ha recentemente confermato questi effetti: pazienti operati per tumore del colon che seguivano programmi strutturati di esercizio fisico hanno mostrato una significativa riduzione delle recidive e un aumento dell’aspettativa di vita. Un risultato potente, simile a quello di terapie farmacologiche ma privo di effetti collaterali.
Eppure, l’Italia resta indietro. Il 28% della popolazione adulta è ancora sedentario, con picchi tra donne, categorie sociali più fragili e regioni meridionali. Un dato allarmante, reso ancor più critico dalla crescente inattività nei bambini.
Perché l’attività fisica è fondamentale contro il cancro:
Combatte sovrappeso e obesità, fattori di rischio per diversi tumori; migliora il metabolismo e riduce lo stress ossidativo; favorisce l’equilibrio ormonale e il benessere intestinale; aiuta i pazienti oncologici a ridurre recidive e migliorare la qualità della vita.
Di Maio sottolinea anche l’importanza dell’esempio personale, soprattutto tra i professionisti della salute: “Non è credibile un medico sedentario che invita a fare sport”, afferma. La coerenza, aggiunge, è una forma di comunicazione potente.