Il 19 giugno al cinema, un viaggio mistico tra natura e consapevolezza. Milarepa di Louis Nero unisce grandi interpreti , un racconto post-apocalittico tra vendetta e redenzione e un’esperienza collettiva senza precedenti
Arriva nelle sale il 19 giugno Milarepa, il nuovo film firmato da Louis Nero, prodotto da L’AltroFilm e girato interamente in Sardegna, tra ambientazioni selvagge e spazi simbolici. Un cast internazionale impreziosisce questo racconto spirituale e potente, ambientato in un futuro post-apocalittico dove la natura ha prevalso sulla tecnologia.
La protagonista, Mila, affronta un percorso profondo dopo l’uccisione del padre. Spinta da sua madre, cerca vendetta, ma trova lungo la strada una nuova direzione: padroneggiare i poteri della natura, scoprire la propria forza interiore e cercare la redenzione. Il film attraversa così i temi della colpa, della crescita spirituale e della trasformazione, ispirandosi liberamente alla figura del maestro tibetano Milarepa.
Un cast di stelle per una produzione immersiva
Tra gli interpreti brillano Harvey Keitel, F. Murray Abraham, Angela Molina, Franco Nero, Isabelle Allen e Diana Dell’Erba. Ogni attore porta in scena personaggi complessi, in bilico tra umano e metafisico. La regia di Nero, già autore de Il Mistero di Dante e The Broken Key, è fedele alla sua cifra stilistica fatta di simbolismi, enigmi e riferimenti esoterici.
La fotografia di Micaela Cauterucci e le scenografie curate da Paki Meduri contribuiscono a creare un universo visivo denso e surreale, in cui la Sardegna diventa uno spazio mistico e sospeso. I costumi di Alessandro Lai e le musiche di Andrea Guerra rafforzano l’atmosfera sacra del film. Il progetto è sostenuto dalla Regione Autonoma della Sardegna, dal Comune di Cagliari e dalla Sardegna Film Commission.
Il cinema diventa spazio sacro: meditazione collettiva
Ma Milarepa non è solo cinema. Dopo la proiezione del film, in oltre 100 sale italiane, si terrà un evento di meditazione collettiva ispirato ai temi spirituali del racconto. Lama e maestri di yoga guideranno i partecipanti in una pratica di consapevolezza condivisa, che coinvolgerà circa 50.000 persone in contemporanea.
Per la prima volta, la sala cinematografica diventa spazio di raccoglimento e trasformazione. L’arte incontra il rito, la visione si estende oltre lo schermo e diventa esperienza vissuta. Il film diventa così un ponte tra cultura e spiritualità, in un contesto dove il tempo della narrazione si fonde con quello dell’ascolto interiore.
Un nuovo linguaggio per un pubblico in cerca di senso
In un’epoca dominata da immagini veloci e storie usa e getta, Milarepa propone una visione diversa: lenta, intensa, ricca di significati simbolici. La natura che nel film riprende il controllo del mondo non è solo sfondo, ma personaggio centrale, che invita a ritrovare equilibrio e ascolto.
Con la sua estetica potente e la partecipazione attiva del pubblico attraverso la meditazione, Milarepa rinnova l’idea di cinema come esperienza trasformativa. È un invito a fermarsi, respirare, riconnettersi con sé e con ciò che ci circonda. Una proposta rara, capace di parlare a chi cerca non solo intrattenimento, ma anche senso.