Incendi boschivi: nel 2024 bruciati 514 km², superficie in calo

Nonostante il forte impatto in alcune regioni, il 2024 ha registrato una riduzione della superficie bruciata dagli incendi boschivi rispetto agli anni precedenti. I dati ISPRA evidenziano un quadro in chiaroscuro.

Meno incendi, ma l’allarme resta alto

Secondo l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), nel 2024 gli incendi boschivi hanno colpito 514 chilometri quadrati in Italia, una superficie pari a quasi la metà di quella del Comune di Roma.
Pur rappresentando un calo rispetto agli anni precedenti, il fenomeno ha comunque interessato 16 regioni italiane, con impatti significativi sull’ambiente e sull’ecosistema.

Sicilia, Calabria e Sardegna le più colpite

Tra le regioni maggiormente danneggiate, spiccano la Sicilia, la Calabria e la Sardegna, che insieme rappresentano oltre l’85% della superficie incendiata a livello nazionale.
A seguire, anche Campania, Puglia e Basilicata hanno registrato numerosi episodi di incendi, confermando la vulnerabilità del Mezzogiorno a fenomeni di questo tipo.

Ecosistemi danneggiati: le zone più vulnerabili

Le aree più colpite dagli incendi sono state quelle coperte da leccete-sugherete e macchia mediterranea, che costituiscono circa il 48% della vegetazione distrutta.
Importanti danni sono stati riscontrati anche in boschi di roverella e boschi misti (33%). Preoccupante il dato sulle aree protette, che hanno subito il 27% degli incendi totali: una ferita profonda al patrimonio ambientale italiano.

Perché gli incendi sono diminuiti?

La flessione registrata nel 2024 potrebbe essere legata a condizioni meteo meno favorevoli alla propagazione del fuoco, ma anche a un miglioramento delle strategie di prevenzione e sorveglianza attuate da enti locali e Protezione Civile.
Tuttavia, gli esperti avvertono che non è il momento di abbassare la guardia: la frequenza e l’intensità degli incendi restano alte, soprattutto nei mesi estivi.

Una sfida ambientale ancora aperta

Gli incendi boschivi rappresentano una minaccia concreta per la biodiversità, aggravano i rischi idrogeologici e contribuiscono all’emissione di gas serra, alimentando il cambiamento climatico.
Per questo è fondamentale rafforzare le misure di prevenzione, promuovere la sensibilizzazione dei cittadini e garantire una risposta rapida e coordinata alle emergenze.

About Leandro Caterini

Nato a Tempio Pausania il 03/12/2002, studente di scienze politiche al quarto anno della triennale. Iscritto al secondo anno di un corso per fonici e appassionato di produzione musicale.

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