HOPE AROUND: a Oristano il tributo all’arte urbana made in USA

Dal 18 luglio al Foro Boario, la mostra racconta mezzo secolo di arte urbana newyorkese con opere rare e autentiche dei pionieri del graffiti writing

Dal 18 luglio al 25 ottobre 2025, Oristano ospita HOPE AROUND. New York Graffiti, una mostra di arte urbana di rilievo internazionale dedicata alla cultura dei graffiti. Curata da Fabiola Naldi, l’esposizione inaugura la ventisettesima edizione del Festival Dromos, che quest’anno si concentra sul tema della speranza come strumento di trasformazione sociale.

Allestita al Foro Boario, in Piazza Giorgio Luigi Pintus, la mostra si distingue per presentare per la prima volta al pubblico la collezione personale di Pietro Molinas Balata, esperto di arte urbana. In esposizione ci saranno quaranta opere su tela e tre scatti fotografici rari che tracciano un racconto visivo potente della scena newyorkese dagli anni Settanta in poi.

La collezione Balata: radici e autenticità della Old School

L’esposizione offre una panoramica dettagliata del graffiti writing di scuola americana, considerato oggi una delle forme di comunicazione visiva più influenti del Novecento. Le opere sono firmate da leggende come Rammellzee, Phase 2, Futura 2000, Fab 5 Freddy, Crash, Daze, Blade, Lee e molti altri. Artisti che, pur partendo dalla marginalità sociale, hanno trasformato le strade in gallerie a cielo aperto e ridefinito i confini dell’arte contemporanea.

L’allestimento comprende anche fotografie storiche di Martha Cooper, Robert Herman e Sophie Bramly, che ritraggono Basquiat, Haring e Dondi White: figure centrali nella legittimazione artistica del movimento.

Una riflessione sul passaggio dall’illegalità al museo

HOPE AROUND. New York Graffiti affronta una questione cruciale: il passaggio del graffitismo da pratica illegale a linguaggio riconosciuto nelle istituzioni culturali. Come osserva la curatrice Naldi, questi artisti hanno elevato il livello espressivo della disciplina, portandola a una sofisticazione senza precedenti.

La scelta di trasferire le proprie opere su tela, pur mantenendo l’essenza originaria, ha permesso a molti di ottenere visibilità internazionale senza rinunciare alla forza autentica del proprio messaggio. Questa transizione invita a una riflessione sulla natura del vandalismo, sull’autenticità dell’arte urbana e sul ruolo degli spazi espositivi nel conservarne la memoria.

Una mostra simbolo della triade Change, People, Hope

Inserita nell’ambito del Dromos Festival, la mostra è un tassello importante di una narrazione che negli ultimi anni ha visto alternarsi i temi Change (2023) e People (2024), oggi completata da Hope. L’intento è quello di proporre l’arte urbana come lente attraverso cui leggere cambiamento, inclusione e fiducia nel futuro.

Come sottolinea il direttore artistico del festival, Salvatore Corona, la forza dei graffiti sta nella capacità di trasformare spazi marginali in luoghi di espressione libera. Il graffitismo non è solo ribellione, ma anche linguaggio visivo radicale, capace di scardinare le regole dell’estetica convenzionale.

La mostra sarà visitabile ogni giorno, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. Il biglietto ha un costo di 5 euro. Per informazioni e aggiornamenti è possibile visitare il sito ufficiale dromosfestival.it.

About Michele Zorco

Controlla anche

Cagliari prima per incassi da multe in Sardegna

Nel 2024, il capoluogo della regione sarda si conferma il comune con i maggiori incassi …