Cinema, cultura e impegno civile tornano protagonisti a Villanovaforru con la 12ª edizione del festival internazionale: film, musica, mostre e incontri per riflettere su ambiente e diritti umani
Dal 17 al 21 giugno Villanovaforru ospita la dodicesima edizione del Life After Oil International Film Festival, appuntamento ormai centrale nel panorama dei festival italiani dedicati all’ambiente e ai diritti umani. Per il quinto anno consecutivo, il comune del Sud Sardegna si trasforma in una piattaforma internazionale di confronto, dove la riflessione sull’energia, le migrazioni, la giustizia sociale e le disuguaglianze trova spazio attraverso il linguaggio potente del cinema.
Il festival, ideato e diretto da Massimiliano Mazzotta, ha ricevuto quest’anno 916 candidature da 93 Paesi. Solo 48 film sono entrati in concorso, suddivisi in cinque sezioni competitive: lungometraggi, cortometraggi ambiente, cortometraggi diritti umani, animazione e world panorama. Oltre ai consueti premi, si aggiunge quest’anno un riconoscimento deciso direttamente dal pubblico.
Film, mostre e ospiti internazionali per una Sardegna protagonista
Le proiezioni serali in Piazza Costituzione (in caso di pioggia alla Pinacoteca Comunale) saranno tutte gratuite, così come gli eventi collaterali. Il programma comprende la mostra “Sardegna: Disegni dall’India”, con opere di studenti indiani visitati da Mazzotta, e spettacoli con nomi di rilievo come Luca Martelli (Ride Gorilla) e il trio jazz guidato da Enzo Favata.
In ambito cinematografico spiccano il documentario “Playing God” di Matteo Burani, già passato alla Settimana della Critica di Venezia, e cortometraggi che affrontano temi attualissimi: violenza domestica, Palestina, caporalato, cambiamenti climatici. Il festival coinvolge anche le scuole del territorio, che hanno realizzato i “Corti sulle migrazioni”, in collaborazione con l’IIS Einaudi – Bruno di Muravera e l’Istituto Comprensivo di Villamar, grazie al laboratorio “Dalla fotografia al documentario”.
Cultura, educazione e inclusione: un festival pensato per tutti
La dimensione educativa è uno degli assi portanti del Life After Oil. Anche quest’anno, il festival prevede la partecipazione attiva di studenti e studentesse, non solo come pubblico ma anche come autori, registi e giurati. Un aspetto che l’assessora regionale alla Cultura Ilaria Portas ha definito centrale per “costruire cittadinanza consapevole e responsabile”.
In programma anche due momenti extra: il dialogo multilingue tra migranti e artisti, previsto per il 20 giugno in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, e la proiezione dei corti scolastici la sera del 21 giugno. In queste iniziative emerge il cuore del progetto: un festival inclusivo e comunitario, che punta a cambiare lo sguardo sulle urgenze del nostro tempo.
Un laboratorio di futuro per l’umanità e per il pianeta
Life After Oil è oggi tra i pochi festival italiani a coniugare cinema e attivismo, arte e sensibilizzazione, memoria e innovazione. La sua rete di partner, che include realtà come WWF, Emergency, Italia Nostra, Medici per l’Ambiente, conferma la qualità del progetto e la sua crescita internazionale.
In un tempo segnato da crisi ambientali e sociali, questo festival rappresenta un’occasione rara per ripensare il nostro modello di sviluppo, creando connessioni tra comunità locali e istanze globali. La Sardegna, grazie a Villanovaforru, si conferma non solo scenario ma protagonista di un nuovo racconto possibile, più giusto e sostenibile.