Nel 2024 nascite al minimo storico e crescita economica disomogenea. Sanità e lavoro in lieve miglioramento, ma permangono criticità strutturali, economia sarda sotto pressione: natalità e squilibri demografici
Il 32° Rapporto sull’economia Sardegna rileva che nel 2024 l’isola ha registrato solo 7.037 nascite, con un tasso di natalità di 4,5 per mille abitanti, il più basso d’Italia e tra i peggiori d’Europa. I decessi, pur in lieve calo (18.449), restano elevati. Anche il tasso standardizzato di mortalità, seppure migliorato, mantiene la Sardegna penultima in Italia per avanzamenti nella sopravvivenza.
L’età media al 1° gennaio 2025 è di 49,2 anni, e il rapporto tra over 65 e under 15 è preoccupante: 281 anziani ogni 100 giovani. Il saldo migratorio è positivo, ma non basta a fermare il declino. Il peso della popolazione inattiva è sempre più marcato: 59,2 persone a carico ogni 100 in età lavorativa.
Economia Sardegna tra PIL, lavoro e consumi
Il PIL pro capite nel 2023 ha toccato i 21.821 euro, pari al 72% della media UE. Cresce dell’1,1%, ma resta distante dalle regioni settentrionali. I consumi familiari (15.518 euro pro capite) sono stabili, ma con andamenti opposti: crescono i servizi turistici (+4,3%), calano i beni primari (-4,2%).
Sul fronte lavoro, nel 2024 si registra un aumento di oltre 14.000 occupati e un calo della disoccupazione all’8,3%. Tuttavia, persistono forme di lavoro precario: il part-time riguarda il 21,1% dei lavoratori, il lavoro indipendente un terzo degli uomini, e i contratti a termine restano diffusi. L’economia della Sardegna mostra vitalità, ma su basi fragili.
Microimprese ed export: luci e ombre del sistema produttivo
Nel 2024 le imprese attive sono 142.673, in calo di 1.700 unità. Il sistema produttivo è dominato da microimprese (oltre il 96%), con una media di 2,9 addetti per azienda. Spesso a bassa produttività, queste realtà sono concentrate in settori difficilmente esportabili come agricoltura e turismo.
L’export petrolifero è in calo (-4%), ma si rafforzano i comparti chimico, metallurgico, agroalimentare e meccanico. Buoni segnali di diversificazione, sebbene il 78% delle esportazioni resti legato ai prodotti petroliferi.
Sanità in Sardegna: spesa in aumento, accesso ancora difficile
La spesa sanitaria pubblica ha raggiunto i 3,8 miliardi di euro (+2,5%), con valori pro capite superiori alla media italiana. Per la prima volta, i Livelli Essenziali di Assistenza sono stati superati in tutte le aree. Ma resta il primato negativo delle rinunce alle cure: il 13,7% dei residenti – soprattutto donne – ha rinunciato a prestazioni sanitarie per motivi economici o a causa dei lunghi tempi d’attesa.
Nonostante i 440,9 milioni del PNRR, i miglioramenti riguardano solo le Centrali Operative Territoriali. Case e Ospedali di Comunità sono ancora fermi per ostacoli burocratici. E l’accesso alle urgenze resta problematico: oltre 200mila sardi impiegano più di 30 minuti per raggiungere un pronto soccorso.