L’11 e 12 giugno il cinema sardo arriva a Los Ángeles, grazie all’Università di Concepción e alla rassegna Visioni Sarde, così il cinema sardo conquista il pubblico cileno
L’Università di Concepción, nella sede di Los Ángeles in Cile, ospiterà l’11 e 12 giugno la proiezione di nove cortometraggi della rassegna Visioni Sarde, una selezione di opere cinematografiche di recente produzione. L’iniziativa conferma l’eco internazionale del progetto, nato per valorizzare il cinema sardo d’autore e diffondere la cultura dell’isola anche al di fuori dei confini italiani. I corti saranno proposti in lingua originale, con sottotitoli in spagnolo, per offrire al pubblico cileno un’esperienza immersiva e autentica.
La tappa cilena è parte di un ampio percorso di promozione culturale internazionale che negli anni ha portato Visioni Sarde in numerosi paesi. Proiettare questi film a Los Ángeles (Cile) significa aprire un dialogo tra comunità apparentemente lontane, ma unite dal potere universale del racconto cinematografico. Le opere selezionate, infatti, toccano temi attuali e universali, come l’identità, la memoria, l’inclusione sociale e la forza dei legami familiari.
Una rassegna che parla tante lingue
Visioni Sarde è una sezione autonoma all’interno del Festival Visioni Italiane della Cineteca di Bologna. Da anni raccoglie i migliori cortometraggi realizzati da registi sardi o ambientati in Sardegna, selezionati da una commissione qualificata. In Cile verranno presentati i titoli più recenti, frutto del bando 2023, che ha dato spazio a nuove voci del cinema indipendente e a prospettive fresche su una terra ricca di contrasti.
Dietro il progetto c’è una fitta rete di collaborazioni istituzionali. Il programma è sostenuto dalla Fondazione Sardegna Film Commission, dal Circolo Sardo di Santiago del Cile, e dallo stesso Ateneo cileno, che promuove da tempo il dialogo interculturale attraverso iniziative artistiche. In questo caso, il cinema diventa strumento di formazione, confronto e riflessione. Non è solo intrattenimento: è un modo per raccontare l’Europa più marginale, quella che resiste al tempo grazie alla propria identità e alle sue storie.
Il fatto che le proiezioni si svolgano in lingua originale, con dialoghi in sardo e italiano, conferisce al progetto un ulteriore valore culturale. È un invito a non tradurre tutto, ma a lasciare spazio alla diversità linguistica, mostrando al pubblico straniero la musicalità e l’espressività di una lingua che raramente arriva oltre l’oceano. In questo modo, i corti sardi diventano ambasciatori di una Sardegna viva, moderna, ma ancora legata a un patrimonio immateriale profondo.
Un ponte tra Sardegna e Sudamerica
La scelta della sede cilena dell’Università di Concepción non è casuale. Los Ángeles, nel cuore del Bío Bío, è un territorio fertile per gli scambi accademici e culturali. Il Cile, peraltro, ospita una delle comunità italiane più numerose dell’America Latina, e tra queste, anche una presenza significativa di sardi di seconda e terza generazione. L’iniziativa, quindi, assume anche un significato affettivo: è un ritorno, una connessione tra chi è rimasto e chi è partito, tra la terra madre e chi ne conserva il ricordo nei racconti di famiglia.
Grazie alla rete internazionale della Sardegna Film Commission, Visioni Sarde è diventata una piattaforma dinamica, capace di coinvolgere studenti, cinefili, esperti di linguaggi audiovisivi e semplici curiosi. Ogni tappa estera rappresenta non solo una vetrina, ma anche un’occasione per aprire nuovi percorsi di coproduzione, laboratori, scambi didattici e collaborazioni tra giovani registi. Il cinema breve si conferma così come forma accessibile, intensa e profondamente democratica, adatta a viaggiare e a farsi capire da chiunque, ovunque.