Allarme plastica nel Mediterraneo: è l’80% dei rifiuti

In occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente, un nuovo report lancia un sos per il nostro mare: La plastica soffoca il Mediterraneo e servono azioni urgenti

In occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente, i dati diffusi da numerosi enti internazionali riportano un quadro preoccupante: l’80% dei rifiuti nel Mediterraneo è costituito da plastica. La regione, tra le più ricche di biodiversità marina, è anche tra le più inquinate del pianeta. Le fonti principali sono imballaggi monouso, reti da pesca abbandonate, contenitori e microplastiche, trasportate da fiumi e attività costiere. Secondo il programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP), ogni anno finiscono in mare più di 200mila tonnellate di plastica solo nel bacino mediterraneo. Un dato che, se non affrontato con decisione, rischia di compromettere gravemente gli ecosistemi marini e la salute umana.

Il Mediterraneo, pur rappresentando meno dell’1% delle acque marine mondiali, raccoglie una concentrazione record di inquinanti plastici. Le correnti, il turismo intensivo e la scarsa capacità di trattamento dei rifiuti in alcune aree costiere amplificano il problema. A pagarne il prezzo sono soprattutto le specie marine che ingeriscono frammenti o restano impigliate, con effetti letali su tartarughe, pesci e uccelli.

Impatto ambientale e sanitario: un’emergenza globale

Oltre al danno ambientale, l’inquinamento da plastica nel Mediterraneo ha gravi ripercussioni sanitarie ed economiche. Le microplastiche entrano nella catena alimentare e, di conseguenza, nei nostri piatti. Studi recenti hanno individuato particelle plastiche in frutti di mare, acqua potabile e perfino nell’aria che respiriamo. Anche il settore turistico e quello della pesca, fondamentali per l’economia di molti paesi rivieraschi, subiscono danni significativi. Spiagge deturpate, fondali inquinati e pesci contaminati allontanano visitatori e compromettono il lavoro di migliaia di operatori.

Nel contesto della crisi climatica, la plastica contribuisce anche alle emissioni di gas serra. La produzione, l’incenerimento e la degradazione della plastica rilasciano nell’atmosfera sostanze nocive. Un ciclo che va interrotto con politiche efficaci e cambiamenti concreti nei consumi quotidiani.

Cosa si sta facendo (e cosa ancora manca)

Negli ultimi anni, l’Unione Europea ha avviato diverse iniziative per contrastare l’uso eccessivo della plastica monouso. Tra queste, la direttiva che vieta piatti, posate e cannucce di plastica, e il piano d’azione per l’economia circolare. Tuttavia, i risultati sono ancora parziali. Molti paesi del Mediterraneo faticano ad applicare norme stringenti, mentre la raccolta e il riciclo restano spesso inefficienti.

Secondo gli esperti, serve un impegno collettivo più forte: investimenti nella filiera del riciclo, educazione ambientale, infrastrutture efficienti e responsabilità condivisa tra cittadini, imprese e istituzioni. Ridurre la produzione di plastica è il primo passo. Ma è altrettanto cruciale migliorare la gestione dei rifiuti e promuovere alternative sostenibili, come i materiali biodegradabili e i sistemi di riuso.

Un futuro più pulito parte da piccoli gesti quotidiani

Anche le azioni individuali possono fare la differenza. Evitare prodotti usa e getta, scegliere contenitori riutilizzabili, partecipare a giornate di raccolta rifiuti sono solo alcune delle buone pratiche accessibili a tutti. Iniziative locali come le “spiagge plastic free”, i laboratori educativi nelle scuole e le reti di volontari rappresentano modelli virtuosi da sostenere e replicare. La Giornata mondiale dell’Ambiente, ogni anno il 5 giugno, ricorda che la salute del pianeta dipende anche da noi. E che il Mediterraneo, culla di civiltà e di vita, merita di essere protetto prima che sia troppo tardi.

 

About Arianna Basciu

Studentessa di Scienze della Comunicazione con un background in Marketing Turistico Multimediale e Turismo Sostenibile. Ha esperienza come speaker radiofonica e nel mondo teatrale. Appassionata di radio, teatro, cinema, serie TV e musica, ama raccontare storie attraverso diverse forme di comunicazione. Contatti: arianna.basciu86@gmail.com

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