Un’importante ricerca italiana condotta dal professor Paolo Ascierto dimostra che la glicemia alta può ridurre significativamente la sopravvivenza nei pazienti
Il melanoma è una delle forme più aggressive di tumore della pelle e la ricerca scientifica è costantemente impegnata nell’identificare fattori che ne influenzano la prognosi. Una recente scoperta, che potrebbe cambiare il modo in cui affrontiamo questa malattia, riguarda l’effetto della glicemia alta sulla sopravvivenza dei pazienti con melanoma che non sono affetti da diabete.
Lo studio, condotto da Paolo Ascierto, presidente della Fondazione Melanoma e direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma dell’Istituto Nazionale Tumori IRCCS “Fondazione G. Pascale” di Napoli, ha analizzato un campione significativo di pazienti affetti da melanoma, evidenziando un dato sorprendente: valori elevati di glicemia al momento della diagnosi sono associati a una riduzione della sopravvivenza fino al 50%, anche in soggetti senza diagnosi di diabete.
Glicemia Alta: Un Nuovo Fattore di Rischio Oncologico?
Secondo i dati emersi dalla ricerca, un’elevata concentrazione di glucosio nel sangue può alterare la risposta immunitaria del corpo e creare un ambiente favorevole alla progressione tumorale. Questo rende la glicemia non solo un parametro metabolico da monitorare nei pazienti diabetici, ma anche un potenziale fattore prognostico nei malati oncologici, in particolare nei casi di melanoma.
I meccanismi alla base di questa correlazione sono molteplici. Si ipotizza che l’iperglicemia possa favorire l’infiammazione cronica e compromettere l’efficacia dell’immunoterapia, oggi considerata una delle strategie più efficaci contro il melanoma metastatico. La scoperta apre quindi la strada a nuovi approcci terapeutici, che potrebbero includere il controllo glicemico anche nei pazienti non diabetici.
Implicazioni Cliniche e Prospettive Future
Questa ricerca apre importanti scenari anche in ambito preventivo. Controllare la glicemia, seguire una dieta equilibrata e monitorare costantemente i parametri metabolici potrebbe non solo prevenire il diabete, ma anche migliorare l’esito di trattamenti oncologici nei pazienti con melanoma.
In conclusione, l’integrazione tra oncologia e medicina metabolica potrebbe rappresentare un nuovo standard nella cura dei tumori. La collaborazione tra specialisti e l’adozione di un approccio olistico possono offrire ai pazienti maggiori possibilità di sopravvivenza e qualità della vita.