Un parco accessibile a chi ha mobilità ridotta o deficit visivi

Un nuovo parco accessibile è stato inaugurato, progettato per persone con mobilità ridotta e deficit visivi, promuovendo l’inclusività e l’autonomia.

È stato aperto un parco accessibile progettato per garantire a tutti, senza distinzioni, la possibilità di vivere l’ambiente naturale con totale autonomia e sicurezza. Fin dall’inizio, le scelte progettuali sono state orientate verso l’accessibilità totale, così da permettere un utilizzo sereno anche a persone con diverse forme di disabilità.

Strutture inclusive e percorsi guidati

In particolare, sono stati installati percorsi tattili, mappe in Braille, sistemi vocali e rampe dolci che facilitano il movimento di persone con disabilità motorie. Inoltre, le attrezzature ludiche sono state pensate per accogliere bambini con diverse abilità, creando un ambiente davvero condiviso e stimolante per tutti.

Collaborazione per l’inclusività

Grazie alla collaborazione tra enti pubblici, progettisti e associazioni, è stato possibile identificare i bisogni reali e tradurli in soluzioni concrete, funzionali e inclusive. Nonostante le difficoltà, il progetto è stato portato avanti con grande determinazione, perché la partecipazione collettiva ha reso tutto più semplice e condiviso.

Un modello per il futuro

Senza dubbio, questo progetto rappresenta un esempio virtuoso da seguire, poiché dimostra che l’accessibilità può diventare la norma, e non più l’eccezione. Pertanto, è auspicabile che altre amministrazioni seguano questo esempio, così da moltiplicare gli spazi pubblici pensati anche per chi ha esigenze speciali.

About Veronica Buccoli

Studio Spettacolo presso l'Università di Cagliari, appassionata di fotografia e cinema, col sogno di diventare un giorno direttrice della fotografia. La musica fa da colonna sonora alla mia vita, alimenta gli scenari che immagino di mettere in scena e accompagna i viaggi che faccio. Da sempre appassionata di danza, per smuovere la sedentarietà data dallo studio e colmare il vuoto lasciato da un viaggio a New York, mi sono avvicinata al lindy hop, nella speranza di ritrovare la magia della musica jazz dal vivo e l'energia dei ballerini che animavano uno speakeasy di Manhattan dove mi sono ritrovata una sera di novembre.

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