Dalla regia documentaristica all’attenzione per l’Est Europa, passando per tematiche femminili e disabilità: il racconto di Karim Galici ospite di “Ciak in Sardegna”
“Ciak in Sardegna” è una rubrica dedicata al cinema in Sardegna. Condotta da Marinella Frau e Luca Lobina, la trasmissione propone interviste selezionate con registi, attori della nostra isola per parlare delle loro storia, delle opportunità, sfide e problematiche di fare cinema nell’isola. Il protagonista della puntata è Karim Galici, regista cinematografico dalla carriera eclettica. La sua produzione si concentra su documentari a forte impatto sociale, che affrontano temi delicati e complessi, richiedendo grande sensibilità.
Un Regista tra Teatro e Cinema
Karim Galici è noto al pubblico per il suo lavoro teatrale, ma in realtà ha esordito nel mondo dell’audiovisivo. Ha cominciato da giovanissimo con il TG dei ragazzi su Sardegna 1, a metà degli anni ’90. Da lì è iniziato un percorso che lo ha portato a studiare teatro presso scuole cagliaritane come Faticoni e Origo, per poi trasferirsi a Roma dove ha frequentato un’accademia d’arte drammatica e successivamente il DAMS.
Questa formazione ibrida tra performance, comunicazione e scrittura ha reso il suo approccio unico: Galici guarda al cinema come a un linguaggio vivo, che si evolve e che deve sempre dialogare con la verità. Questa base teatrale lo ha aiutato a creare documentari in cui l’emozione emerge senza filtri, anche grazie alla sua capacità di dirigere persone comuni come fossero attori inconsapevoli.
La Passione per il Documentario
Negli ultimi cinque anni, Galici ha realizzato sei documentari, un ritmo intenso che rivela la sua crescente passione per questo genere. Nonostante la lunga carriera alle spalle, considera il documentario una “disciplina giovane” per lui, ma è evidente quanto sia diventata centrale nel suo percorso. Questo linguaggio gli consente di unire la sensibilità artistica alla dimensione sociale.
La scelta di raccontare storie vere, spesso legate a migrazione, salute, fede e diversità, nasce dalla volontà di creare impatto attraverso il racconto visivo. I suoi lavori si distinguono per l’assenza di sceneggiature rigide: preferisce costruire il film man mano, ascoltando le persone e modificando la scaletta fino al montaggio. È una modalità rispettosa, che valorizza le emozioni autentiche e i silenzi significativi.
Il Sequel: Donne in avanti
Tra i progetti più recenti di Galici spicca “Donne in avanti”, in uscita prossimamente. Il film rappresenta il seguito di un documentario realizzato cinque anni fa, “Dallest con amore”, che raccontava storie di migrazione e integrazione di donne provenienti dall’ex Unione Sovietica. Il successo del primo film ha generato una domanda spontanea del pubblico: “Che fine hanno fatto quelle donne?”
“Donne in avanti” risponde a questa domanda, seguendo l’evoluzione personale delle quattro protagoniste. Una di loro è diventata campionessa italiana di paracanotaggio e si sta preparando per le Paralimpiadi, mentre un’altra è stata costretta a rientrare in Ucraina sotto i bombardamenti per curare una malattia. Storie potenti, complesse e spesso commoventi, che confermano la capacità del regista di raccontare l’umanità in tutte le sue sfumature.
Altri Documentari Sociali
Il percorso documentaristico di Galici comprende anche opere come “La vita sopra ogni cosa”, un film sulla chiesa ortodossa e il suo dialogo con la chiesa cattolica a Cagliari. Al centro c’è la figura di un prete che affronta il dolore per la perdita del figlio. È un documentario intimo e spirituale, che tocca temi universali come il lutto, la fede e il senso della comunità.
Inoltre, ha completato una trilogia dedicata ai progetti di accoglienza post-Chernobyl, raccontando la resilienza e la speranza nei bambini colpiti dal disastro nucleare. Un altro progetto di grande sensibilità è “Fiori sottopelle”, presentato in anteprima al Greenwich, che tratta il tema del cancro al femminile e del dono di parrucche per donne in cura. Il documentario riesce a trasmettere la forza delle protagoniste, ma anche le loro paure più intime.
Dove Vedere i Documentari
Per chi vuole seguire il lavoro di Karim Galici e conoscere le date di proiezione dei suoi documentari, l’invito è a visitare il sito ufficiale carimgalici.it oppure a seguire i suoi canali social. Le sue opere vengono spesso presentate in festival nazionali e internazionali, con numerose tappe anche in Sardegna.
I documentari di Galici non sono solo film: sono esperienze di ascolto e riflessione, capaci di lasciare un segno profondo in chi li guarda. Ogni proiezione è un’occasione per aprire un dialogo con il pubblico e con la realtà.