IsReal 2025: cinema, tradizione, memoria e resistenza

Storie di pesca tradizionale, conflitti familiari e sfide esistenziali: al Festival IsReal di Nuoro, il programma di venerdì 30 maggio offre un intenso viaggio tra cultura, identità e resilienza.

Un’immersione nel cinema del reale

Il Festival IsReal 2025 entra nel vivo con una giornata ricca di proiezioni che attraversano generi e geografie, ma accomunate da uno sguardo profondo sul reale. Venerdì 30 maggio, l’Auditorium G. Lilliu di Nuoro ospita film che raccontano la resistenza quotidiana contro il progresso selvaggio, le ferite della memoria, e i legami con la terra e le tradizioni.

Focus sulla tradizione e la resistenza culturale nel cinema documentario

Si parte alle 11:00 con “Ursus” di Antonio Maciocco, un omaggio poetico all’ultimo pescatore di ral di Alghero, perché la sua figura incarna una tradizione che rischia di scomparire. Poi, a seguire, “Isulas de S’isulas” di Lorenzo Sibiriu ci porta nell’arcipelago del Sulcis, dove la pesca artigianale è un vero e proprio atto di libertà e opposizione al modello capitalistico. Tuttavia, questa scelta non è facile, a causa delle pressioni economiche e ambientali che minacciano tali pratiche. In sintesi, entrambe le proiezioni offrono uno sguardo intenso su culture in lotta per mantenere vivi i propri valori.

Sardegna tra passato e presente

Nel pomeriggio, alle 16:00, è la volta di “Horkos” di Marta Anatra, un viaggio emotivo nel sud della Sardegna, tra Portoscuso e Portovesme. Attraverso gli occhi di Fabrizio, il film esplora i traumi lasciati da un’industrializzazione fallita, restituendo dignità a un territorio segnato da promesse disattese e resilienza sociale.

Conflitti e legami nella sezione internazionale

Dalle 18:00 il programma entra nel vivo con il Concorso Internazionale. Si comincia con “Under Land” di Sebastián Duque R., ambientato in un villaggio colombiano dove l’odio e la superstizione convivono da cinquant’anni tra due donne separate da un semplice muro. A seguire, “La hojarasca” di Macu Machín racconta il confronto intimo di tre sorelle canarie con il passato familiare, perché le loro storie sono profondamente intrecciate a memorie condivise e conflitti irrisolti. La narrazione si svolge in una dimensione sospesa, dove paesaggi deserti e silenzi carichi di significato diventano protagonisti. Tuttavia, questo confronto è anche un viaggio doloroso, a causa delle ferite mai sanate che ancora pesano sui loro legami. In sintesi, il film esplora con delicatezza il peso della memoria e il bisogno di riconciliazione.

Un film mistico per chiudere la giornata

Alle 21:00, in omaggio al regista Pierre-Yves Vandeweerd, viene proiettato il visionario “Les Tourmentes”, un’opera profonda che intreccia natura e malattia mentale. Attraverso la figura di un pastore e le voci dei ricoverati nell’ospedale psichiatrico di Saint Alban, il film si fa metafora della tempesta interiore dell’anima.

Incontro con gli autori

Durante la giornata, il pubblico potrà dialogare con i registi Antonio Maciocco, Lorenzo Sibiriu, Marta Anatra e Pierre-Yves Vandeweerd, moderati dal Direttore artistico Alessandro Stellino. L’ingresso alle proiezioni è gratuito.

About Leandro Caterini

Nato a Tempio Pausania il 03/12/2002, studente di scienze politiche al quarto anno della triennale. Iscritto al secondo anno di un corso per fonici e appassionato di produzione musicale.

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