L’Istituto Bellieni riporta in scena a Sassari il successo di “Samà lu mannu”, arricchito dalle nuove peripezie a “L’Ìsura di Edèa”, con i giovani attori che esplorano il sassarese tra pirati e scoperte emotive, rafforzando l’identità culturale.
Il teatro, a Sassari, si trasforma in un’onda che cattura l’attenzione, trasportando il pubblico a bordo di un immaginario veliero, dove l’equipaggio, composto da un gruppo di simpatici pirati, parla una lingua affascinante e unica: il Sassarese. Questo martedì 3 giugno, alle ore 18, il sipario del teatro Astra si alza nuovamente per accogliere “Samà lu mannu”, uno spettacolo teatrale che, dopo il notevole riscontro dello scorso anno, si ripresenta con nuove e divertenti avventure che conducono a “L’Ìsura di Edèa”. Promosso dall’Istituto Camillo Bellieni, l’evento vede come protagonisti bambini di età compresa tra gli otto e i dodici anni, offrendo loro l’opportunità di immergersi in un contesto ludico e formativo.
L’iniziativa non è solo un momento di svago, ma un importante tassello nel programma 2025 dell’Is.Be, che continua a destinare risorse significative alla salvaguardia e alla valorizzazione della lingua sassarese. L’impegno dell’Istituto si manifesta attraverso progetti concreti che favoriscono la partecipazione delle nuove generazioni, riconoscendo nel teatro un veicolo potente per la trasmissione culturale e linguistica. L’esperienza scenica diventa così un ponte tra passato e futuro, permettendo ai giovani di appropriarsi delle proprie radici in modo dinamico e coinvolgente. La scelta di un tema avventuroso come quello dei pirati rende l’apprendimento un viaggio entusiasmante, dimostrando come la cultura possa essere veicolata in forme accessibili e stimolanti per un pubblico giovanissimo.
Il percorso
Il percorso che ha portato alla realizzazione di “Samà lu mannu e l’Ìsura di Edèa” è il frutto di un intenso laboratorio teatrale condotto interamente in sassarese, sotto la guida esperta di Maria Daniela Carta e Roberta Tola. A partire dal mese di ottobre, per il secondo anno consecutivo, le due formatrici hanno accompagnato i bambini dell’istituto comprensivo di San Donato, in particolare quelli che frequentano la sede di via Forlanini, in un’esperienza che va oltre la semplice recitazione. L’attività si inserisce pienamente nel quadro degli obiettivi che l’Istituto Bellieni persegue con costanza, mirati a promuovere il patrimonio linguistico e culturale di Sassari. La sceneggiatura, rielaborata e adattata nel vernacolo turritano, ha beneficiato della supervisione di Mario Lucio Marras, garantendo fedeltà alla lingua e qualità espressiva.
La base narrativa è l’omonimo racconto di Maria Daniela Carta, edito da Catartica Edizioni, che ha fornito il materiale originale per le avventure messe in scena. L’allestimento scenico è stato curato nei dettagli, con le scenografie ideate da Manuel Attanasio che creano un’atmosfera suggestiva, i costumi realizzati da Barbara Uleri che vestono i personaggi con autenticità, e l’accompagnamento musicale di Beppe Dettori che arricchisce ogni scena con le sue note, contribuendo a un’esperienza immersiva per lo spettatore.
Il teatro come strumento di identità e crescita personale
L’autrice, Maria Daniela Carta, sottolinea come la lingua sia indissolubilmente legata all’identità, alla tradizione e alla cultura di un popolo. Il progetto teatrale ha accolto questi valori fondanti, trasformandoli in un’esperienza originale e significativa per i giovani partecipanti. Immaginare di proporre una narrazione basata sulla storia e sulla vita dei pirati a bordo di un veliero si è rivelata una scelta vincente, capace di generare un risultato sorprendente in termini di coinvolgimento e di apprendimento. Le vicende di questi bizzarri personaggi, carichi di empatia e umanità, vanno oltre la semplice avventura; esse rappresentano un invito a esplorare le emozioni più profonde, le dinamiche espressive e, in particolare, le tematiche inclusive che sono abilmente intrecciate all’interno delle pagine del libro.
Attraverso il gioco e l’interazione sul palco, i bambini hanno avuto l’opportunità di affrontare concetti importanti come l’accettazione del diverso, la collaborazione e la gestione dei propri sentimenti, sviluppando una maggiore consapevolezza di sé e degli altri. Questo approccio pedagogico, che utilizza il teatro come veicolo per la crescita personale e sociale, dimostra la versatilità e l’efficacia di tali iniziative nel contesto dell’educazione culturale, offrendo strumenti per una comprensione più ampia del mondo circostante.
I giovani attori
Il gruppo di giovani attori, guidato dalle loro insegnanti, ha affrontato la preparazione allo spazio scenico con una consapevolezza e una visione che ricordano i laboratori teatrali destinati agli adulti. Questo approccio ha permesso di dare forma a relazioni e collaborazioni di forte valore umano, dove ogni partecipante ha potuto esprimere la propria creatività e sensibilità personale, portando brio e slancio ai contenuti dello spettacolo. L’impegno e la dedizione dimostrati da questi giovani artisti hanno trasformato il laboratorio in un’esperienza di grande impatto, come sottolinea Roberta Tola.
Il teatro, in questo contesto, non è considerato solo come una forma di spettacolo, ma come un potente strumento di crescita individuale, di espressione autentica e di condivisione. L’edizione attuale dello spettacolo ha confermato ancora una volta la preziosità del percorso intrapreso, evidenziando l’evoluzione caratteriale e artistica di ogni partecipante. Per chi desidera ottenere maggiori informazioni, prenotare o acquistare i biglietti per assistere a “Samà lu mannu e l’Ìsura di Edèa”, è possibile scrivere all’indirizzo email istitutobellieni@gmail.com.