Un viaggio cinematografico profondo a Nuoro che esplora la condizione umana, la memoria dei luoghi e le sfide del contemporaneo, offrendo uno sguardo privilegiato sulle narrazioni della Sardegna e oltre i confini nazionali.
Il Festival del Cinema Documentario IsReal apre le sue porte mercoledì 28 maggio a Nuoro, proponendo un’intensa giornata dedicata alla settima arte. La programmazione avvia la prima selezione di film in concorso, spaziando tra la categoria Scenari Sardi e il Concorso Internazionale, per offrire al pubblico un panorama variegato e stimolante. Le ore 16 segnano un momento particolarmente significativo con l’omaggio al regista Pierre-Yves Vandeweerd e la proiezione de Le cercle des noyés. Questo film costituisce la prima di cinque proiezioni che il festival dedica all’opera di Vandeweerd, un autore che con la sua arte esplora le esistenze segnate da perdite, dall’esilio e da profondi conflitti interiori.
Attraverso le sue pellicole, il pubblico si confronta con la sofferenza umana e la capacità di resistenza alle avversità, un tema universale che il regista indaga con grande sensibilità. La serata prosegue con Marching in the Dark di Kinshuk Surjan, un documentario che esplora le vite di un gruppo di vedove in una regione rurale dell’India, la loro lotta per la dignità e la speranza. Le proiezioni si tengono presso l’Auditorium G. Lilliu di Nuoro, e la partecipazione è gratuita, rendendo il festival un appuntamento accessibile a tutti gli appassionati e i curiosi.
Visioni sarde e voci dal mondo a Nuoro
Alle ore 18, la sezione Scenari Sardi presenta La Duna di Emerson Culurgioni e Stefanie Schroeder, una coproduzione tedesca del 2024 della durata di 93 minuti. Questo film offre una riflessione sulla Sardegna, un’isola che vive una costante tensione tra la sua intrinseca bellezza tradizionale e le sfide imposte dalla modernità. Il documentario indaga con acume il conflitto tra il dilagante fenomeno del turismo di massa, le continue esercitazioni militari che interessano ampie porzioni di territorio, e il misterioso fenomeno delle sparizioni di sabbia a Porto Pino.
Attraverso un racconto corale che mescola storie vere e surreali, il film porta sul grande schermo personaggi emblematici: un pastore che si oppone alla NATO, un pescatore che accompagna i turisti su un’isola con radiazioni, e una famiglia sarda anziana che si batte contro gli interessi immobiliari. Questi elementi compongono una narrazione ricca di ironia e profondità, che interroga i concetti di appartenenza, memoria e potere in una terra profondamente contesa. Parallelamente, il Concorso Internazionale proporrà Feu Feu Feu di Pauline Jeanbourquin, con la regista che incontrerà le scuole alle ore 11, offrendo un prezioso momento di confronto e arricchimento per i giovani spettatori.
Profondità umane e lotte silenziose
Il programma di mercoledì 28 maggio 2025 si apre alle ore 11:00 con Feu Feu Feu di Pauline Jeanbourquin, un film svizzero del 2024 della durata di 65 minuti, inserito nel Concorso internazionale. La pellicola ci introduce a Juliette, una ragazza che ha appena concluso la maturità e aspira a diventare ostetrica. La sua singolare particolarità emerge sui social media, dove si fa conoscere con il nickname Junniverse come “coupeuse de feu”. Questo antico dono, ereditato dalla nonna, le permette di alleviare le bruciature e prendersi cura del prossimo attraverso preghiere, assumendo così una nuova forma, in linea con i tempi e le modalità di interazione delle nuove generazioni.
Il film segue Juliette nell’estate successiva alla fine delle superiori, un periodo in cui tutto può accadere, ma in fondo, tutto sembra già compiuto. Successivamente, alle ore 16:00, l’omaggio a Pierre-Yves Vandeweerd prosegue con la proiezione de Le cercle des noyés, un’opera belga-francese del 2007 di 75 minuti. Questo documentario, il cui titolo si traduce in “il circolo degli annegati”, ci introduce a un gruppo di prigionieri politici arrestati in Mauritania nel 1986. La loro colpa è stata la lotta per l’uguaglianza dei diritti dei neri.
Isolate dal mondo esterno, queste persone sono state incarcerate per anni in una fortezza nel deserto, costrette a sopravvivere a condizioni disumane, umiliazioni, lavori forzati e torture. Un documentario politico che offre una cruda riflessione sui paradigmi della tirannia politica, dell’abuso di potere e dell’ingiustizia, evidenziando la resilienza dello spirito umano di fronte all’oppressione. Per maggiori dettagli sul festival e i suoi eventi, consulta il sito ufficiale di IsReal Festival.
Sguardi sulle oppressioni e speranze condivise
La giornata del 28 maggio culmina dunque alle ore 21:00 con la proiezione di Marching in the Dark di Kinshuk Surjan, una coproduzione di Belgio, Paesi Bassi e India del 2024, della durata di 108 minuti, anch’essa parte del Concorso internazionale. Il film ci trasporta in una regione rurale dell’India, dove un gruppo di vedove si ritrova per affrontare il proprio dolore e la solitudine che le circonda. Attraverso incontri e momenti di condivisione, queste donne si oppongono alle tradizioni che le hanno rese invisibili, trovando nel sostegno reciproco una via per proseguire il loro cammino.
Marching in the Dark narra una lotta silenziosa ma incredibilmente potente per la dignità e la speranza, inserita in un contesto di oppressione e perdita. La pellicola evidenzia come la solidarietà femminile e la forza interiore possano generare un cambiamento significativo anche nelle circostanze più avverse. L’intero programma di proiezioni si svolge presso l’Auditorium G. Lilliu di Nuoro, un punto di riferimento culturale importante per la città. La partecipazione del pubblico è gratuita, un elemento che sottolinea l’intento del festival di rendere il cinema documentario accessibile a un’ampia platea, promuovendo la cultura e la riflessione su tematiche sociali e umane di rilevanza globale.