Tutti gli esseri viventi emettono fotoni prima di morire

Ogni essere vivente, animale o vegetale, emette una luce tenue e invisibile durante la sua esistenza. Questo bagliore, impercettibile all’occhio umano, svanisce completamente poco dopo la morte. È quanto dimostra un recente studio pubblicato sulla rivista Journal of Physical Chemistry Letters, che apre nuove prospettive nello studio della vita a livello cellulare.

Una luce che parla della vita

Secondo i ricercatori, questo fenomeno è dovuto all’emissione di fotoni ultra-deboli, generati dal naturale movimento di energia all’interno delle cellule. Questi fotoni non sono visibili a occhio nudo, ma possono essere rilevati da strumenti estremamente sensibili. Si tratta di un processo noto da tempo, ma che ora riceve una nuova interpretazione grazie alla precisione delle tecniche di osservazione moderne.

Fotoni ultra-deboli: cosa sono e perché si generano

La bio-luminescenza ultra-debole è un tipo di emissione luminosa spontanea, prodotta dal metabolismo cellulare. Quando le cellule svolgono le loro normali attività biologiche — come la respirazione o la sintesi delle proteine — generano piccole quantità di luce. Questa luce, anche se impercettibile, riflette lo stato energetico dell’organismo e la sua vitalità.

Il segnale silenzioso della morte

Ciò che rende questo fenomeno affascinante è che la luce scompare pochi minuti dopo la morte dell’organismo. Il calo improvviso dei fotoni coincide con l’arresto dei processi cellulari vitali, segnando con precisione l’istante in cui la vita si interrompe. Gli scienziati ritengono che questo segnale possa avere importanti implicazioni nello studio dei meccanismi della morte e nella diagnosi clinica.

Nuovi scenari per la medicina e la biologia

Le applicazioni di questa scoperta potrebbero essere numerose. Monitorare l’emissione di fotoni biologici potrebbe diventare un nuovo metodo per valutare la salute delle cellule, identificare condizioni patologiche in fase precoce o persino migliorare le tecniche di conservazione degli organi destinati al trapianto. Inoltre, questa luce potrebbe essere sfruttata per sviluppare strumenti diagnostici non invasivi e altamente sensibili.

About Leandro Caterini

Nato a Tempio Pausania il 03/12/2002, studente di scienze politiche al quarto anno della triennale. Iscritto al secondo anno di un corso per fonici e appassionato di produzione musicale.

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