Il reattore francese WEST mantiene il plasma attivo per 22 minuti segnando un traguardo storico nella ricerca sull’energia da fusione: un passo avanti verso una potenziale energia pulita e illimitata
Il 12 febbraio 2025, presso il centro di ricerca CEA-IRFM a Cadarache, nel sud della Francia, il reattore sperimentale WEST (Tungsten Environment in Steady-state Tokamak) raggiunge un nuovo primato mondiale: mantiene un plasma di idrogeno per 1.337 secondi, equivalenti a oltre 22 minuti. Questo risultato supera del 25% il precedente record stabilito dal tokamak cinese EAST, che aveva confinato il plasma per 1.066 secondi.
Durante l’esperimento, il plasma raggiunge temperature di circa 50 milioni di gradi Celsius, necessarie per replicare le condizioni in cui avviene la fusione nucleare, simili a quelle presenti nel nucleo del Sole . Per ottenere e mantenere queste temperature estreme, gli scienziati impiegano una potenza di riscaldamento di 2 MW, utilizzando antenne a radiofrequenza che generano correnti nel plasma, stabilizzandolo.
Il successo di WEST rappresenta un passo significativo verso la realizzazione di reattori a fusione nucleare operativi, come il progetto ITER, anch’esso situato a Cadarache. La collaborazione tra WEST e ITER mira a sviluppare tecnologie in grado di produrre energia pulita, sicura e praticamente illimitata, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili e contribuendo alla lotta contro il cambiamento climatico .
Il nucleare e il futuro energetico della Sardegna
In Sardegna, la questione energetica è al centro del dibattito pubblico. Nonostante l’isola disponga di una significativa produzione da fonti rinnovabili, come l’eolico e il fotovoltaico, una parte consistente dell’energia prodotta viene esportata, mentre la regione continua a dipendere in larga misura da combustibili fossili, in particolare il carbone e, sempre più, il gas naturale.
Recentemente, il governo ha promosso la metanizzazione dell’isola, presentandola come un passo verso la decarbonizzazione. Tuttavia, organizzazioni ambientaliste come il WWF criticano questa scelta, sottolineando che il gas naturale, composto principalmente da metano, è un potente gas serra e che la sua adozione potrebbe ritardare la transizione verso fonti energetiche veramente sostenibili.
In questo contesto, la fusione nucleare potrebbe rappresentare una soluzione alternativa. A differenza delle fonti rinnovabili, la fusione offre una produzione energetica continua e non intermittente, senza emissioni di gas serra e con un impatto ambientale minimo. Se sviluppata e implementata con successo, potrebbe fornire alla Sardegna un’opzione energetica stabile e pulita, riducendo la necessità di nuove infrastrutture per il gas e le controversie legate all’installazione di pale eoliche, spesso oggetto di opposizione da parte di gruppi locali .
Per approfondire le attività del CEA e del progetto WEST, è possibile visitare il sito ufficiale del CEA e quello dedicato al progetto WEST.