
Durante l’evento “Sant’Elia si presenta”, al Lazzaretto di Cagliari, Paola Farci, presidente del servizio ambulanze Misericordia Sant’Elia, raccontava l’impegno del gruppo nel garantire assistenza sanitaria gratuita, supporto sociale e attività per gli anziani nel quartiere.
Il 9 maggio, dalle 15:30 alle 19:30, il Lazzaretto di Sant’Elia si animava con l’evento “Sant’Elia si presenta”, organizzato dall’associazione Onde di Quartiere. Il pomeriggio si trasformava in un grande momento di incontro per i residenti e i visitatori, con l’obiettivo di raccontare un quartiere ricco di risorse umane e progettualità. Tra le realtà presenti al Lazzaretto, una delle più attive si rivelava il Servizio ambulanze Misericordia Sant’Elia, guidato da Paola Farci.
il servizio ambulanze misericordia
Ai microfoni di Unica Radio, la presidente raccontava l’impegno quotidiano del gruppo nel fornire assistenza sanitaria gratuita ai cittadini. Il servizio si occupava principalmente di accompagnamenti in ambulanza per ricoveri, dimissioni ospedaliere e visite mediche, ma non si fermava qui. L’associazione metteva anche a disposizione il prestito gratuito di attrezzature ortopediche come carrozzine, deambulatori e stampelle, supportando persone con mobilità ridotta e famiglie in difficoltà.
Oltre all’assistenza sanitaria, Paola Farci sottolineava l’importanza del contatto umano. Per questo motivo, la Misericordia organizzava anche laboratori manuali per anziani, spazi pensati per facilitare l’incontro, il dialogo e la socializzazione. La presenza del servizio all’evento “Sant’Elia si presenta” diventava occasione per incontrare nuovi volontari, ricevere donazioni o anche solo raccontare una storia fatta di ascolto e dedizione quotidiana. Ulteriori dettagli sulle attività del gruppo si possono trovare sulla pagina ufficiale della Misericordia di Sant’Elia.
Una rete di solidarietà nel quartiere
L’atmosfera del 9 maggio al Lazzaretto testimoniava come Sant’Elia, troppo spesso legato a immagini di marginalità, potesse invece mostrarsi come un luogo vivo, fertile di relazioni umane e di progettualità condivisa. Ogni associazione partecipava con il proprio impegno concreto, contribuendo a delineare un’immagine più autentica e positiva del quartiere. La giornata permetteva di vedere da vicino quanto lavoro ci fosse dietro ogni servizio, quanta energia venisse dedicata a costruire fiducia e benessere, e quanto sia fondamentale la collaborazione tra cittadini e istituzioni.
Da questo evento emergeva con forza l’identità collettiva di un quartiere che non aspettava di essere cambiato dall’alto, ma agiva in prima persona per rigenerarsi, ogni giorno, a partire dalle sue relazioni di vicinato e dai suoi volontari. L’iniziativa lanciata da Onde di Quartiere trovava così un riscontro concreto nel coinvolgimento della cittadinanza e nella risposta entusiasta degli abitanti, che continuavano a credere nel valore della comunità.