Quando la ricerca accademica aiuta la Sardegna agricola

Il progetto Rural Innovation Camp in Sardegna traccia un percorso inedito, intrecciando i saperi dell’Università di Cagliari con l’esperienza sul campo di Coldiretti e l’audacia delle imprese agricole sarde, dando vita a un modello virtuoso di sviluppo sostenibile e proiettato al futuro.

L’Ex Manifattura Tabacchi di Cagliari ha ospitato un evento che ha marcato una tappa fondamentale per il futuro del settore agroalimentare sardo: l’ultima fase del Rural Innovation Camp. Questo progetto, nato dalla visione dell’Università degli Studi di Cagliari – CREA e sostenuto dalla sottomisura 16.1 del PSR Sardegna 2014–2020, ha saputo dimostrare come la ricerca accademica possa trascendere le aule universitarie per infondere nuova linfa alle aziende agricole. La sinergia con Coldiretti Sardegna, partner attivo e costante dell’iniziativa, ha permesso a numerose imprese agricole di beneficiare di un percorso di co-progettazione imprenditoriale senza precedenti.

Per oltre un anno, 16 ricercatori e 12 imprese agricole hanno lavorato fianco a fianco, generando un fertile terreno di contaminazione tra teoria e pratica. Questo scambio reciproco di conoscenze, bisogni e visioni ha reso evidente che l’innovazione non è un concetto astratto o imposto dall’alto, ma un processo organico, sostenibile e accessibile, a patto che venga costruito dal basso, ascoltando attentamente le esigenze del territorio e valorizzando il contributo delle nuove generazioni. L’iniziativa ha così lasciato un’impronta indelebile, evidenziando che il futuro dell’agricoltura in Sardegna è intrinsecamente legato a un dialogo continuo e proficuo tra il mondo produttivo, il sistema accademico e le associazioni di categoria.

Un ponte tra generazioni: la visione dei giovani agricoltori e l’impegno istituzionale

Il direttore della Provincia di Cagliari per Coldiretti, Giuseppe Casu, ha sottolineato con enfasi l’energia e la reattività che animano l’agricoltura sarda, evidenziando in particolare il ruolo propulsore delle nuove generazioni. Portando i saluti di Battista Cualbu, presidente regionale, e Luca Saba, direttore regionale di Coldiretti, Casu ha ribadito come i giovani agricoltori non solo scelgano di restare nella loro terra, ma investano attivamente in idee originali, prodotti di qualità e solide relazioni con il mercato. Questa spinta innovativa rappresenta una risorsa strategica inestimabile per lo sviluppo futuro dell’isola.

Diventa quindi imperativo che le istituzioni e il sistema Paese supportino e accompagnino questi percorsi virtuosi, riconoscendone il valore cruciale. La professoressa Maria Chiara Di Guardo, responsabile tecnico-scientifica del progetto, ha rafforzato questa prospettiva, chiarendo che l’Università agisce come un “generatore di impatto”. La sua visione non si limita a un semplice trasferimento di soluzioni preconfezionate, ma mira a costruire nuove visioni partendo da un confronto diretto e costante con le imprese e un profondo rispetto per i territori. Questo approccio collaborativo favorisce un’innovazione che nasce dalle radici, cresce con il contributo di tutti e si adatta alle specifiche esigenze del contesto locale.

I protagonisti dell’innovazione: ricercatori e imprese agricole in prima linea

Il cuore pulsante di questa giornata di celebrazione sono stati senza dubbio i rappresentanti del team scientifico dell’Università di Cagliari e le imprese agricole che hanno abbracciato con entusiasmo il progetto. Dal Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali, figure come Emanuele Castriotta, Michela Loi, Roberta Pinna e Maryia Zaitsava hanno contribuito con le loro competenze. Il Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Chimica e dei Materiali ha visto il coinvolgimento di Matteo Marchionni, mentre da Matematica e Informatica sono giunti Daniele Riboni, Ludovico Boratto e Silvia Maria Massa.

Il Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica ha schierato Matteo Bruno Lodi, e da Scienze Chimiche e Geologiche è arrivata Tiziana Pivetta. Infine, dal Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura, Chiara Garau, Fabiano Asunis e Giuseppe Desogus hanno portato il loro prezioso contributo, affiancati da Maria Cristina Secci del Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali e da Andrea Maxia e Mauro Fois del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente.

Un lavoro congiunto per il futuro agricolo della Sardegna

Il loro lavoro congiunto ha permesso di dare forma concreta alle idee più innovative. Tra le aziende agricole, spiccano le storie di successo di Elisabetta Argiolas, che ha puntato sull’innovazione del fico d’India per produrre succo e cosmetici, e di Fabio Simone Murgia di Tenute Sarde SRL, impegnato nel rebranding e nel turismo enogastronomico. Giandomenico Pinna ha portato avanti il progetto “Mieleggiando” con prodotti apistici, mentre Antioco Vargiu si è dedicato a polline e idromele. Gianni Barroccu ha presentato le sue lumache con l’azienda “Krokka”, e Marco Ghiani ha stupito con il suo aglio nero attraverso l’Azienda Agricola “A modo nostro”. Mario Dettori ha valorizzato il lardo di Conca Nera con la “Larderia Palitta”, e Salvatore Pau ha puntato sull’export con “Isola Sarda”.

Per la comunicazione legata all’export, Luciana Putzolu ha contribuito con APOS, mentre Marcello Curreli ha promosso il territorio con “S’Ena”. Debora Castangia ha raccontato la Sardegna attraverso lo storytelling rurale di “Terra Promessa”, e Frediano Augusto Mura ha rilanciato il gin “elettrico” con Fragus e Saboris de Sardigna. Tutti questi imprenditori, insieme a Marco Naseddu del Centro regionale di programmazione, hanno condiviso le loro esperienze e visioni, delineando un futuro di crescita per l’agricoltura sarda.

About Fabio Fiorellino

Nato e cresciuto a Cagliari, ho una Laurea Triennale in Scienze Politiche e una Laurea Magistrale in Storia e Società all'Università degli Studi di Cagliari. Sono un appassionato di libri e di musica, in particolare di quella britannica.

Controlla anche

Girl Surf Power 2025: un’edizione da record

L’ottava edizione di Girl Surf Power a Porto Ferro segna un successo senza precedenti: oltre 30 atlete …