Un’iniziativa pionieristica nel cuore della Costa Smeralda coinvolge 80 ettari di fondale marino danneggiato per il ripristino della Posidonia oceanica, con un approccio scientifico replicabile e sostenuto da importanti realtà italiane come Pirelli, Smeralda Holding e l’Università di Sassari
Nel cuore della Costa Smeralda, precisamente nella baia di Cala di Volpe, prende il via il più vasto progetto di riforestazione marina mai avviato nel Mar Mediterraneo. L’iniziativa, promossa da One Ocean Foundation, punta al ripristino della Posidonia oceanica, una pianta marina endemica e fondamentale per la salute dell’ecosistema.
Un progetto collaborativo tra scienza, aziende e istituzioni
Questa ambiziosa operazione di recupero ambientale interesserà ben 80 ettari di fondale, precedentemente compromessi da ancoraggi incontrollati e altre pressioni antropiche. In collaborazione con l’Università di Sassari, sotto la guida scientifica della dott.ssa Giulia Ceccherelli e il coordinamento tecnico del dott. Stefano Acunto dell’International School for Scientific Diving, il progetto “Blue Forest” si distingue per l’impiego di metodologie avanzate e sostenibili.
Mappatura ad alta tecnologia dei fondali danneggiati
La prima fase ha visto la mappatura dettagliata del fondale marino, grazie al contributo dello spin-off universitario Geomars. L’utilizzo di strumenti ad alta tecnologia come il Side Scan Sonar, ROV e immersioni ARA ha permesso di ottenere una carta biocenotica di alta risoluzione, essenziale per pianificare con precisione gli interventi di restauro della Posidonia oceanica.
Tecniche sostenibili per il trapianto della Posidonia
Il trapianto della pianta avviene su biostuoie in fibra di cocco e rete metallica, con circa 20 talee per metro quadrato. Le talee provengono esclusivamente da esemplari naturalmente sradicati, raccolti in aree di decantazione della baia. In parallelo, sarà avviata una sperimentazione con germogli da frutti spiaggiati, una tecnica innovativa che potrebbe rappresentare una svolta nella rigenerazione marina.
Monitoraggio scientifico e innovazione tecnologica
Il progetto prevede anche un’intensa attività di monitoraggio scientifico triennale, che valuterà la salute e l’evoluzione della prateria restaurata attraverso analisi morfologiche, fisiologiche e lo studio della biodiversità associata. Verranno inoltre impiegate tecniche all’avanguardia come l’ecoacustica e l’intelligenza artificiale per l’elaborazione dei dati ambientali.
Un modello replicabile per la tutela della biodiversità marina
Sostenuto da partner come Pirelli e Smeralda Holding, il progetto è un modello concreto di collaborazione tra ricerca scientifica, imprese e istituzioni per la salvaguardia della biodiversità marina. “Preservare il mare della Costa Smeralda è una nostra priorità – ha dichiarato Mario Ferraro, CEO di Smeralda Holding – e Blue Forest rappresenta un esempio tangibile di azione concreta e visione condivisa”.