Una giornata di incontri, riflessioni e spettacoli per onorare un’opera che ha segnato la memoria collettiva dell’agropastoralismo sardo e la sua trasformazione in chiave sociale, politica e culturale.
Orgosolo si prepara ad accogliere una giornata densa di significati e appuntamenti, sabato 24 maggio 2025, per ricordare i cinquant’anni dall’uscita di “Su lamentu de su pastore”, il celebre disco del gruppo Rubanu. L’iniziativa, promossa da Confagricoltura Sardegna e Associazione Murales con il sostegno del Comune di Orgosolo e del BIM Taloro, mette al centro il comparto ovino e il patrimonio pastorale sardo, interpretandoli come elementi identitari e chiavi di lettura per comprendere il cambiamento socioeconomico dell’Isola.
La giornata, che avrà luogo nell’auditorium del paese del Supramonte, inizierà con i saluti istituzionali alle 10, seguiti da due sessioni di convegno con studiosi ed esperti, e si concluderà con uno spettacolo serale che unisce teatro, canto a tenore e musica popolare. L’intero evento si propone di riflettere sull’evoluzione dell’agricoltura sarda, intrecciando memoria storica, cultura e attivismo sociale.
Dal 1975 al 2025: la voce dei pastori tra cultura popolare e resistenza sociale
Il 1975 segnò un punto di svolta per la comunità agropastorale di Orgosolo, con l’uscita di un vinile che ancora oggi rappresenta una delle più significative testimonianze musicali della partecipazione politica e dell’identità sarda. Su lamentu de su pastore non fu solo un’opera artistica, ma un manifesto del disagio e della trasformazione vissuta dal mondo rurale sotto la pressione della modernità, in un momento storico segnato dalla protesta di Pratobello contro la militarizzazione dei territori.
A cinquant’anni di distanza, l’opera viene ripubblicata in vinile, grazie all’autorizzazione dell’ISRE, ed è affiancata da una raccolta di testi che documenteranno la giornata di studi. Tra gli interventi più attesi ci sono quelli di Bachisio Bandinu, Nicolò Migheli, Giacomo Serreli e Duilio Caocci, che analizzeranno i significati sociali, culturali e artistici del disco, ponendolo in relazione con le attuali sfide del mercato globalizzato e della valorizzazione del patrimonio immateriale.
Convegni e spettacolo: un ponte tra memoria e futuro dell’agropastoralismo sardo
Alle 10:30 prenderà il via il primo convegno, “Il comparto ovino a confronto con il mercato globalizzato”, con la partecipazione di docenti universitari, antropologi e rappresentanti di categoria. Il secondo incontro, nel pomeriggio, vedrà una lettura critica dell’opera del gruppo Rubanu reinterpretata alla luce del suo significato storico e della sua attualità.
In chiusura, lo spettacolo “In sas tratas de su pastore”, diretto da Ambra Pintore e ideato da Banne Sio, proporrà un racconto teatrale e musicale che coinvolgerà artisti come Clara Farina, Gisella Vacca e i Tenores di Orgosolo, in un intreccio di suoni, parole e memoria viva.
La rassegna si conferma così come un’occasione unica per riscoprire il valore sociale e culturale della pastorizia in Sardegna, non solo come attività produttiva ma come elemento fondante dell’identità sarda, ancora oggi in grado di ispirare arte, pensiero e azione collettiva.