Venerdì 23 maggio alle 21 il Teatro Eliseo di Nuoro ospiterà “È inutile a dire!” lo spettacolo firmato da Jacopo Cullin che coniuga comicità e riflessione. L’attore sarà in scena insieme a Gabriele Cossu e un trio musicale dal vivo guidato da Matteo Gallus.
Cullin incanta il Teatro Eliseo: comicità d’autore e maschere indimenticabili
Il palcoscenico del Teatro Eliseo di Nuoro si preparava ad accogliere uno degli appuntamenti teatrali più attesi della primavera: Jacopo Cullin tornava nella città barbaricina venerdì 23 maggio alle ore 21, portando con sé lo spettacolo “È inutile a dire!”. L’artista cagliaritano, attore e regista tra i più amati del panorama isolano, proseguiva il suo tour nei teatri sardi con una tappa che confermava il legame forte tra il pubblico nuorese e il suo linguaggio teatrale, capace di mescolare comicità e malinconia.
Sul palco, insieme a Cullin, si muovevano i personaggi iconici nati dalla sua creatività: Signor Tonino, Salvatore Pilloni e Angioletto Biddi ‘e Proccu, tre maschere che da anni rappresentavano le contraddizioni, i vizi e le debolezze dell’uomo contemporaneo. A sostenere il ritmo e il tono dello spettacolo, la presenza scenica di Gabriele Cossu, storico compagno di palco, e le musiche originali eseguite dal vivo da Matteo Gallus al violino, Riccardo Sanna alla fisarmonica e Andrea Lai al contrabbasso. Un ensemble che accompagnava il pubblico in un percorso emotivo fatto di risate e riflessioni.
Per ulteriori informazioni sull’artista, si poteva consultare il sito ufficiale di Jacopo Cullin o seguire le attività del Teatro Eliseo di Nuoro, punto di riferimento per la scena culturale cittadina.
Uno sguardo ironico sulla fragilità moderna: tra palco e verità quotidiana
“È inutile a dire!” si presentava come uno spettacolo comico, ma custodiva al suo interno una profondità capace di toccare i nervi scoperti della quotidianità. Con la sua scrittura teatrale raffinata, Jacopo Cullin usava l’ironia per affrontare le relazioni umane nel mondo contemporaneo, attraversato da insicurezze affettive, smarrimento identitario e precarietà emotiva. Il pubblico seguiva i monologhi e i dialoghi dei personaggi senza mai sentirsi estraneo, ritrovando nelle loro parole qualcosa di familiare. Cullin, con il suo stile unico, non giudicava, ma raccontava con tenerezza e sarcasmo.
Lo spettacolo, diventato nel tempo un classico della comicità sarda, non si limitava a divertire ma cercava un dialogo sincero con la platea. Ogni risata apriva la porta a una riflessione, ogni battuta risuonava come un frammento di verità condivisa. Il successo di questa formula si spiegava anche con il talento poliedrico dell’attore, capace di fondere teatro, musica e satira con una fluidità che si riconosceva solo nei grandi interpreti della scena italiana.
Chi desiderava seguire le prossime tappe del tour poteva consultare il programma completo sul sito del Cineteatro Giordo di Tempio Pausania e su quello del Teatro Costantino di Macomer, dove Cullin si esibiva rispettivamente il 29 e il 30 maggio.
Un’ artista tra Cinema e Teatro: il percorso di Jacopo Cullin
Nato e cresciuto a Cagliari, Jacopo Cullin si distingueva nel panorama nazionale per la sua versatilità. Dopo una lunga carriera televisiva che lo vedeva protagonista in serie come “Le indagini di Lolita Lobosco” accanto a Luisa Ranieri e “Napoli milionaria!” diretta da Luca Miniero, l’attore conquistava anche il cinema con ruoli importanti in film di successo come “L’Uomo che Comprò la Luna” e “L’Arbitro” di Paolo Zucca, “La Stoffa dei Sogni” di Gianfranco Cabiddu e “La Buca” di Daniele Ciprì.
Nel 2022 interpretava Luigi Zanda in “Esterno Notte” di Marco Bellocchio, consolidando la sua presenza tra i volti più credibili del cinema d’autore italiano. Parallelamente, non abbandonava mai la dimensione teatrale, dove coltivava un rapporto diretto e profondo con il pubblico isolano. I suoi spettacoli, da “Sei in me!” a “Non ricordo nulla”, attraversavano palcoscenici prestigiosi come il Teatro Manzoni di Milano, il Teatro Gioiello di Torino e l’Ambra Jovinelli di Roma, segnando ovunque il successo di un linguaggio autentico e vicino alla gente.
Attraverso la sua produzione teatrale, Cullin costruiva un ponte tra Sardegna e Italia, tra teatro d’impegno e intrattenimento di qualità, portando in scena storie che parlavano a tutti con la semplicità delle cose vere.