Resti di una terrazza nel Nuraghe Piscu di Suelli

Una scoperta archeologica svela nuovi dettagli sulla vita quotidiana dei nuragici attraverso i resti di una terrazza nel Nuraghe Piscu di Suelli.

Nel sito archeologico del Nuraghe Piscu, situato a Suelli, è stata rinvenuta una struttura sorprendente: i resti di una terrazza in pietra. La scoperta è avvenuta durante un’escursione condotta dalla web community Sardegna Sotterranea.

Il Nuraghe Piscu è tra i complessi nuragici meglio conservati della Sardegna. La sua torre principale, alta circa 9 metri, è circondata da quattro torri minori e da un villaggio di capanne. L’intera struttura risale al periodo compreso tra il XV e l’XI secolo a.C.

Il nuovo ritrovamento riguarda alcuni blocchi di marna calcarea, lunghi oltre 2 metri e larghi circa 1 metro. Secondo l’archeologo Marcello Polastri, questi massi formavano una terrazza aggettante. Essa poteva sostenere una passerella o una struttura in legno, utile sia per l’osservazione che per la difesa.

Questa ipotesi è supportata da un precedente ritrovamento simile avvenuto nel 1979 a Cabras. Le terrazze, in quel caso, erano interpretate come spazi utilizzati per controllare il territorio o per funzioni cerimoniali.

Il valore strategico della terrazza nel Nuraghe Piscu appare evidente. L’affaccio sulla pianura della Trexenta garantiva una vista ampia e continua. Un vantaggio importante in un’epoca in cui la sicurezza del villaggio dipendeva dalla capacità di avvistare tempestivamente eventuali pericoli.

Inoltre, l’integrazione di elementi lignei suggerisce un’abilità costruttiva avanzata da parte dei nuragici. Essi riuscivano a fondere funzionalità pratica ed estetica, utilizzando materiali naturali con ingegno.

Questa scoperta arricchisce la comprensione delle abitudini quotidiane e delle tecniche architettoniche dei popoli nuragici. Il Nuraghe Piscu si conferma così come un sito di enorme valore archeologico, simbolo dell’identità sarda e delle sue radici antichissime.

About Veronica Buccoli

Studio Spettacolo presso l'Università di Cagliari, appassionata di fotografia e cinema, col sogno di diventare un giorno direttrice della fotografia. La musica fa da colonna sonora alla mia vita, alimenta gli scenari che immagino di mettere in scena e accompagna i viaggi che faccio. Da sempre appassionata di danza, per smuovere la sedentarietà data dallo studio e colmare il vuoto lasciato da un viaggio a New York, mi sono avvicinata al lindy hop, nella speranza di ritrovare la magia della musica jazz dal vivo e l'energia dei ballerini che animavano uno speakeasy di Manhattan dove mi sono ritrovata una sera di novembre.

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