Un’équipe di ricerca dell’università libera di Bruxelles e i subacquei speleologi di Phreatic Aps a lavoro nelle grotte del Monte Albo tra Baronia e Barbagia identificano nuove specie e metodi di analisi genetica destinati a cambiare lo studio degli acquiferi in Europa.
Grotta di Sa Conca ‘e Locoli svela un ecosistema invisibile: scoperti nuovi crostacei unici al mondo
Nel cuore del massiccio del Monte Albo, tra le vallate della Baronia e della Barbagia, un progetto internazionale accende i riflettori su un mondo nascosto e fragile: gli acquiferi carsici profondi. A guidare l’esplorazione, l’équipe scientifica dell’Università Libera di Bruxelles insieme agli speleosub dell’associazione Phreatic Aps di Dorgali. Al centro delle ricerche, la grotta di Sa Conca ‘e Locoli, a Siniscola, dove i ricercatori individuano almeno quattro nuove specie di crostacei, piccoli gamberetti ciechi e biancastri che popolano solo queste acque sotterranee. Il più grande misura appena due centimetri, mentre i più piccoli non superano il millimetro.
Queste scoperte si inseriscono all’interno di un progetto finanziato dal [Parco naturale regionale di Tepilora](https://www.parc Tepilora.it/), ente gestore della Riserva della Biosfera MaB Unesco di Tepilora, Rio Posada e Montalbo, che promuove la conoscenza della biodiversità ipogea. Due delle nuove specie riceveranno i nomi scientifici montisalbi e tepilorae, un omaggio diretto al territorio sardo che le ospita. Si tratta di un importante contributo alla letteratura zoologica internazionale, che documenta per la prima volta organismi finora sconosciuti e strettamente legati a un ambiente naturale di altissimo valore ecologico.
Nuove tecniche di DNA ambientale rivelano un ecosistema complesso
Uno degli aspetti più innovativi del progetto riguarda le tecnologie utilizzate. I ricercatori dell’Università Libera di Bruxelles, guidati dal prof. Fabio Stoch, adottano tecniche di metabarcoding applicate al DNA ambientale. Questo metodo consente di analizzare l’intero ecosistema acquatico semplicemente filtrando l’acqua: batteri, funghi, microfauna e tracce lasciate da animali come i pipistrelli, tutti elementi tracciabili grazie al materiale genetico disperso nell’ambiente.
Le analisi si concentrano sulle grotte di Locoli e sull’acquedotto di Fruncu ‘e Oche, sempre nel Montalbo, e ottengono il riconoscimento da parte del progetto europeo Biodiversa+ Sub-BioMon, che promuove il monitoraggio biologico delle grotte in diverse nazioni, tra cui Slovenia, Romania, Ungheria, Belgio, Lussemburgo e altre regioni italiane. Questo network europeo si espande così attorno a un modello operativo che nasce in Sardegna, e che potrebbe rivoluzionare l’approccio scientifico allo studio delle acque sotterranee.
Phreatic e la sfida della speleologia subacquea in Sardegna
Il contributo degli speleosub dell’associazione Phreatic Aps, con base a Cala Gonone, risulta decisivo per il successo delle esplorazioni. Il presidente Andrea Marassich racconta la complessità logistica delle immersioni a Sa Conca ‘e Locoli, accessibile solo dopo un lungo percorso asciutto che obbliga a trasportare pesante attrezzatura in ambienti ostili. Le immersioni raggiungono profondità fino a 70 metri e rivelano speleotemi sommersi, fossili e una fauna mai documentata. Ogni intervento segue una metodologia scientifica rigorosa, con campionamenti pianificati in stazioni specifiche lungo i rami dell’acquifero.
Il progetto non si limita all’ambito locale. I dati raccolti e i protocolli di studio vengono messi a disposizione della comunità scientifica europea, configurando il lavoro di Phreatic e dei partner accademici come un modello per future operazioni di esplorazione e tutela degli ecosistemi carsici. Grazie al sostegno del Parco di Tepilora, l’area sarda si inserisce con autorevolezza nel dibattito sulla conservazione delle risorse idriche sotterranee, diventando una delle piattaforme di riferimento per la ricerca ambientale nel contesto del cambiamento climatico.