Giornata Mondiale delle Api: il WWF denuncia il declino degli impollinatori

Giornata Mondiale delle Api: oltre il 40% degli impollinatori rischia l’estinzione. Un pericolo concreto per biodiversità, alimentazione e salute globale, secondo il WWF

Il 20 maggio, in occasione della Giornata Mondiale delle Api, si torna a parlare della crisi che sta colpendo uno dei pilastri fondamentali degli ecosistemi naturali: gli impollinatori. La data non è casuale: è stata scelta per onorare Anton Janša, pioniere dell’apicoltura moderna, nato proprio in questo giorno nel 1734. La celebrazione, istituita nel 2018 dalle Nazioni Unite grazie all’iniziativa della Slovenia, ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza vitale delle api e degli altri impollinatori per la nostra sopravvivenza.

Secondo il nuovo dossier del WWF, dal titolo “Il futuro in un volo d’ape”, oltre il 40% degli impollinatori invertebrati è a rischio estinzione a livello globale. In Europa, la situazione non è migliore: quasi la metà degli insetti impollinatori è in declino e un terzo è seriamente minacciato. Questi dati allarmanti mettono in luce una crisi ecologica che ha ripercussioni dirette sulla nostra alimentazione, sulla salute pubblica e sulla sicurezza economica.

Perché salvare le api è fondamentale per la nostra sopravvivenza

Gli impollinatori sono responsabili della riproduzione di circa il 75% delle colture alimentari e del 90% delle piante da fiore selvatiche. Frutti e ortaggi comuni come mele, mandorle, zucchine, pomodori, fragole e persino il cacao dipendono dalla loro attività. Il servizio ecosistemico offerto dalle api ha un valore economico molto superiore a quello dei prodotti dell’alveare: una sola colonia può generare oltre 1.000 euro in frutti e bacche impollinate, contro i circa 240 euro dei prodotti come miele e propoli.

Ma non si tratta solo di economia. La drastica riduzione dell’impollinazione sta già contribuendo, secondo uno studio pubblicato su Environmental Health Perspectives, a circa 500.000 morti premature ogni anno. La diminuzione di alimenti ricchi di vitamine e micronutrienti, causata dal calo degli impollinatori, favorisce l’insorgenza di malattie croniche come diabete, tumori e patologie cardiovascolari.

Un cambio di rotta è urgente e possibile

Il WWF lancia un appello alle istituzioni: è fondamentale vietare le sostanze chimiche più dannose, promuovere l’agricoltura biologica e sostenere pratiche agroecologiche. In questa direzione si inserisce anche la Nature Restoration Law, recentemente approvata dall’Unione Europea, che punta a ripristinare almeno il 20% degli habitat terrestri e marini entro il 2030, compresi quelli agricoli.

L’articolo 10 del regolamento impegna gli Stati membri a fermare il declino degli Apoidei, Sirfidi e Lepidotteri, attraverso un monitoraggio costante e misure concrete di recupero ambientale.

About Maria Crisà

Studentessa di Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Cagliari, appassionata d'arte, teatro, moda e spettacolo.

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