Il professor Italo Farnetani lancia un appello ai genitori: abolire i compiti delle vacanze e lasciare i bambini liberi di vivere esperienze vere, soprattutto al mare.
Compiti delle vacanze? “Soldi buttati”, dice Farnetani
Ogni anno le famiglie italiane spendono 250 milioni di euro per i libri dei compiti delle vacanze estive, con una media di 40 euro per alunno. Ma per il pediatra Italo Farnetani si tratta di una spesa inutile.
Il medico, noto per le sue “Bandiere Verdi”, rilancia il suo no categorico ai compiti delle vacanze, specialmente durante i soggiorni al mare. «Sono uno stress controproducente per bambini e adolescenti», afferma.
L’estate deve essere libera: niente compiti, solo esperienze
Secondo Farnetani, la mente dei ragazzi va lasciata libera di svagarsi, fare sport, socializzare e riposare. Solo così le vacanze diventano davvero formative.
«Basta con le nozioni imposte d’estate. I bambini hanno bisogno di aria aperta, di movimento, di conoscere ambienti e persone nuove».
Le alte temperature ostacolano l’apprendimento
Un altro fattore da considerare, spiega il professore, è il caldo estivo, sempre più intenso a causa dei cambiamenti climatici. «Studiare sotto il sole è inutile. Anche al mattino presto l’organismo non è pronto per ragionare», dice.
Le esperienze al mare sono un patrimonio educativo
In vista dell’assegnazione delle Bandiere Verdi 2025, Farnetani insiste: «La vacanza al mare è tra le esperienze più arricchenti per un bambino. Lasciamogliela vivere in piena libertà».
Niente libri, niente compiti. L’unico “dovere” ammesso, anzi consigliato, è imparare a nuotare.
L’unico compito ammesso? Nuotare
«Il solo compito utile per la vita è il nuoto», afferma Farnetani. «Serve a garantire sicurezza in acqua e a far vivere il mare senza rischi».
Dati alla mano, solo il 30% dei bambini sa nuotare davvero bene. Il resto si divide tra chi galleggia appena, chi sa nuotare solo in piscina, e chi non sa nuotare affatto.
«Non vogliamo formare campioni, ma bambini sicuri in acqua. Questo è l’unico compito delle vacanze che approvo», conclude il pediatra.