Un fine settimana alla scoperta dei tesori di Assemini

La XXIX edizione di Monumenti Aperti spalanca le porte di Assemini, invitando cittadini e turisti a esplorare un patrimonio culturale millenario. Sabato 24 e domenica 25 maggio 2025, il comune alle porte di Cagliari si trasforma in un museo diffuso, offrendo un viaggio affascinante attraverso chiese gotico-catalane, vestigia bizantine, architetture seicentesche e testimonianze di un illuminato imprenditore del Novecento.

Il cuore pulsante dell’iniziativa Monumenti Aperti ad Assemini è rappresentato dalle sue chiese storiche, ognuna custode di secoli di storia e pregevoli opere d’arte. La Chiesa di San Pietro, situata in Piazza San Pietro, accoglie i visitatori sabato dalle 09.30 alle 12.30 e domenica dalle 16.00 alle 18.30. Questo edificio sacro spicca come una delle testimonianze più significative dello stile gotico-catalano nella provincia di Cagliari, facilmente riconoscibile per i suoi tratti architettonici originari. Si ipotizza una fondazione di epoca bizantina intorno all’anno 1000; nei secoli successivi, la chiesa subì diversi ampliamenti che la condussero all’attuale configurazione. La facciata, priva di timpano e coronata da merli lavorati, presenta un portale con arcate concentriche a sesto acuto poggianti su pilastri polistili; una finestra rettangolare ha preso il posto del rosone originario.

Sul lato sinistro si eleva la torre campanaria a pianta quadrangolare con archetti ogivali, sopraelevata nel 1880 in seguito alla chiusura delle precedenti finestre ogivali. L’interno, caratterizzato da una singola navata con volta a crociera e archi a sesto acuto, ospita sei cappelle laterali aggiunte in periodi successivi. Il battistero si apre con un arco romano, mentre il presbiterio rialzato accoglie l’altare maggiore in marmo intarsiato risalente al 1740, ornato da una nicchia con colonnine e un paliotto decorato con un medaglione raffigurante San Pietro. Di notevole pregio è il crocifisso del XV secolo. Purtroppo, un trittico su tavola del pittore sardo Dexart (XVI secolo), raffigurante Paradiso, Purgatorio e Inferno, è andato perduto durante lavori di restauro. Per ulteriori informazioni sulla storia e l’architettura gotico-catalana in Sardegna, è possibile consultare il sito della Regione Sardegna.

Un viaggio nel tempo tra architettura sacra e vestigia antiche

Un altro gioiello di Assemini è la Chiesa di San Giovanni, situata in via San Giovanni 3. Questa chiesa affonda le sue radici nell’epoca greco-bizantina (VIII secolo) e presenta una pianta a croce greca inscritta, una rarità in tutta la Sardegna. Le due navate perpendicolari sono coperte da volte a botte e si intersecano sotto una cupola centrale. Ai quattro angoli si trovano ambienti con copertura lignea a doppia falda. All’interno si conservano preziose iscrizioni in greco antico, testimonianza delle sue antiche origini. La prima documentazione storica che menziona Assemini e la chiesa di San Giovanni risale all’inizio del XII secolo, durante il dominio pontificio sotto papa Callisto II.

Proseguendo il percorso alla scoperta dei luoghi sacri, si incontra la Chiesa di San Cristoforo, situata in via San Cristoforo. La sua costruzione risale al XVII secolo, periodo della dominazione spagnola in Sardegna. Presenta una pianta rettangolare, una semplice facciata a capanna e un campanile a vela con una sola apertura ad arco a tutto sesto. Non si conosce con certezza la data precisa di fondazione; i primi documenti risalgono al 1820 e riportano che l’edificio era utilizzato come “bottega del chirurgo”, dove venivano praticate estrazioni dentarie e piccoli interventi. La facciata è caratterizzata da un portale ligneo sormontato da una finestra rettangolare. L’interno, sobrio e lineare, è costituito da un’unica aula rettangolare con copertura lignea. L’altare, leggermente rialzato, è sovrastato da una nicchia che ospita la statua di San Cristoforo.

Dalla devozione popolare all’ingegno imprenditoriale: un secolo di trasformazioni

La Chiesa Beata Vergine del Carmine, situata in via Sant’Elia 2, rappresenta una testimonianza più recente ma non meno significativa della storia di Assemini. Un tempo frazione isolata, conosciuta in sardo come Su Cramu, era abitata principalmente da contadini e pescatori che gravitavano attorno allo stagno di Santa Gilla. La piccola chiesa fu edificata all’inizio del Novecento grazie alla generosa donazione del terreno da parte della famiglia Stara e al contributo delle circa 60 famiglie residenti. Essa costituiva il punto di approdo più a nord dello stagno. Costruita interamente in pietra, fu consacrata il 13 luglio 1912 e dedicata alla Beata Vergine del Carmelo. Oggetto di diversi restauri, l’ultimo dei quali nei primi anni ’70, oggi la chiesa è aperta al pubblico ma viene utilizzata principalmente in occasione della messa del 16 luglio, in onore della Madonna del Carmelo.

Oltre i luoghi di culto di Assemini

Oltre ai luoghi di culto, Monumenti Aperti ad Assemini offre l’opportunità di esplorare due importanti siti civili che raccontano la storia economica e sociale del territorio. Le Stalle Conte Ceconi, situate in via Lamarmora 3, rappresentano un complesso di grande interesse storico ed economico. Il conte Angelo Ceconi di Montececon, ingegnere e figlio dell’imprenditore friulano Giacomo Ceconi, fu una figura chiave nella storia moderna di Assemini. A partire dai primi anni del Novecento, Ceconi realizzò due grandi complessi agricoli nel cuore del centro storico, non lontano dall’antica stazione ferroviaria. La casa padronale, oggi trasformata in diverse abitazioni, si trovava al centro della fattoria, circondata da un intero isolato che ospitava la casa del fattore, le stalle, il porcile, il granaio, la cantina, magazzini e depositi.

L’azienda agricola, che si estendeva per oltre 1.200 ettari fino alle campagne di Macchiareddu-Grogastu, divenne una delle più importanti della Sardegna. Le architetture degli edifici, ispirate alla cultura mitteleuropea dell’Impero Asburgico, colpiscono ancora oggi per la loro qualità e il loro fascino. Questa iniziativa di Monumenti Aperti vuole rendere omaggio al conte Ceconi, un imprenditore e benefattore a cui Assemini deve molto.

About Fabio Fiorellino

Nato e cresciuto a Cagliari, ho una Laurea Triennale in Scienze Politiche e una Laurea Magistrale in Storia e Società all'Università degli Studi di Cagliari. Sono un appassionato di libri e di musica, in particolare di quella britannica.

Controlla anche

Sardigna Teatro Festival 2025: la magia del teatro nei borghi sardi

Dal 13 giugno al 23 agosto, spettacoli gratuiti e itineranti in sei piccoli comuni per …