Dal 17 maggio, Giornata internazionale contro l’omo-lesbo-bi-trans-intersex-afobia, parte a Cagliari un percorso di iniziative che culminerà con il Sardegna Pride a Sassari il 28 giugno.
Una fiaccolata per accendere la coscienza collettiva
Cagliari si prepara a vivere una nuova edizione di Queeresima, la manifestazione che ogni anno unisce attivismo, cultura e rivendicazioni per i diritti delle persone LGBTQIA+. Il 17 maggio 2025, la città ospiterà la tradizionale fiaccolata serale in occasione della Giornata mondiale contro l’omo-lesbo-bi-trans-intersex-afobia.
L’appuntamento è fissato per le ore 20 in piazza San Giacomo, da dove partirà il corteo silenzioso e partecipato, organizzato da ARC – associazione di riferimento per la comunità LGBTQIA+ sarda. Il percorso attraverserà il centro storico, passando per luoghi simbolici come piazza Costituzione, piazza Dettori e il quartiere Marina, per concludersi in piazza del Carmine.
Il significato simbolico della bandiera arcobaleno
Per l’occasione, sulla facciata di Palazzo Bacaredda, sede del Comune di Cagliari, verrà esposta la bandiera arcobaleno, simbolo universale di orgoglio, inclusione e rispetto. Un gesto importante che vuole ribadire l’impegno della città nella lotta contro ogni forma di discriminazione.
Parte ufficialmente la Queeresima 2025
Inoltre, la fiaccolata rappresenta anche il momento inaugurale della Queeresima 2025, ovvero una rassegna di 40 giorni ricchi di eventi, incontri e attività culturali. Queste iniziative, infatti, sono dedicate in particolare alla sensibilizzazione, alla formazione e, soprattutto, alla visibilità della comunità LGBTQIA+. Quest’anno, il percorso culminerà il 28 giugno a Sassari con il grande appuntamento del Sardegna Pride, evento conclusivo e celebrativo che richiama migliaia di partecipanti da tutta l’isola.
Perché è importante partecipare
In un contesto globale in cui le istanze delle persone LGBTQIA+ sono ancora oggetto di attacchi e marginalizzazione, iniziative come Queeresima assumono un valore sempre più rilevante. Partecipare significa sostenere i diritti umani, promuovere una cultura dell’accoglienza e dire no a ogni forma di odio e discriminazione.