Sardegna verso l’Unesco: oltre 200 partecipanti all’incontro

La frequentazione dei nuraghi anche dopo la loro costruzione è stata il cuore dell’incontro “paesaggi immutabili”, promosso a Cagliari da “La Sardegna verso l’Unesco” con studiosi e cittadini.

Il ciclo di seminari primaverili promosso dall’associazione La Sardegna verso l’Unesco continua a riscuotere interesse e partecipazione. Il penultimo appuntamento, ospitato negli spazi di Sa Manifattura a Cagliari, ha richiamato circa duecento persone attorno a un tema affascinante quanto ancora poco noto: la frequentazione dei nuraghi nei secoli successivi alla loro costruzione.
Intitolato “Paesaggi immutabili: i nuraghi in età romana e medievale”, l’incontro ha visto protagonisti due esperti di rilevanza nazionale: Dario D’Orlando, archeologo esperto di ceramica, numismatica e paesaggi antichi, e Marco Muresu, ricercatore e docente di Archeologia cristiana e bizantina all’Università di Cagliari.

Guidati da Emanuela Abis, socia dell’associazione, gli studiosi hanno accompagnato il pubblico in un affascinante viaggio nel tempo, dimostrando come i nuraghi, ben oltre l’età del Bronzo, abbiano continuato a esercitare un ruolo importante nella vita quotidiana, economica e simbolica delle comunità sarde.

Dai presidi strategici ai luoghi di culto e sepoltura

Durante il seminario, i relatori hanno evidenziato come, in età romana, molti nuraghi abbiano mantenuto una funzione strategica, inserendosi in una rete di presidi utili al controllo del territorio. La posizione elevata e la solidità delle strutture li rendevano ideali per attività di osservazione e difesa, ma anche per lo sviluppo di insediamenti rurali, dediti all’agricoltura e alla pastorizia.
Nel corso del Medioevo, alcuni nuraghi vennero trasformati in veri e propri luoghi di culto o in aree cimiteriali. Le testimonianze archeologiche mostrano come queste torri in pietra furono riutilizzate per accogliere sepolture, spesso dotate di ricchi corredi funerari, segno della rilevanza sociale dei defunti e della continuità d’uso simbolico di questi spazi.

Il ruolo attuale nella candidatura UNESCO e nella valorizzazione del territorio

L’iniziativa si inserisce nel quadro del progetto di candidatura dei nuraghi sardi come patrimonio mondiale UNESCO, un percorso avviato da anni e sostenuto con forza dall’associazione promotrice, che mira a valorizzare l’identità culturale della Sardegna e il suo patrimonio materiale e immateriale.
La grande affluenza al seminario dimostra come ci sia una crescente consapevolezza sull’importanza di questi monumenti anche oltre il contesto preistorico. La narrazione del nuraghe come struttura viva e multifunzionale trova oggi una nuova linfa grazie a studi aggiornati e a una divulgazione accessibile, capace di coinvolgere cittadini, studiosi e istituzioni.

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