Oltre 200 comuni italiani illuminano i monumenti di viola il 12 maggio. Un gesto simbolico per dare voce ai malati di fibromialgia e chiedere riconoscimento istituzionale.
Il 12 maggio, in occasione della Giornata Mondiale della Fibromialgia, l’Italia ha acceso una luce simbolica sulla sofferenza silenziosa di milioni di persone. Oltre 200 comuni e sei regioni hanno aderito all’iniziativa nazionale promossa dal Comitato Fibromialgici Uniti – Italia (CFU Italia). Monumenti iconici di città come Firenze, Biella e Venezia si sono tinti di viola, il colore scelto per rappresentare questa malattia invisibile.
La fibromialgia è una sindrome cronica complessa, caratterizzata da dolore muscolare diffuso, affaticamento, rigidità e disturbi del sonno. Colpisce circa due milioni di italiani, prevalentemente donne tra i 25 e i 55 anni. Nonostante il suo impatto sulla qualità della vita, non è ancora riconosciuta dallo Stato italiano come malattia cronica invalidante e non è inserita nei livelli essenziali di assistenza (LEA).
L’illuminazione in viola ha avuto anche un forte valore istituzionale. A Roma, sia Palazzo Madama che Palazzo Montecitorio hanno aderito all’iniziativa. Un segnale importante da parte delle istituzioni, che hanno così mostrato vicinanza ai malati e attenzione al tema.
L’assessora al Welfare del Comune di Firenze, Sara Funaro, ha definito l’iniziativa un modo per “rendere visibile una malattia invisibile”. La partecipazione di tante città italiane ha rafforzato l’impatto del messaggio, trasformando la luce in un simbolo di consapevolezza e solidarietà.
L’obiettivo principale della giornata è stato quello di sensibilizzare l’opinione pubblica, promuovere la ricerca scientifica e chiedere il riconoscimento ufficiale della fibromialgia come malattia cronica. Le testimonianze delle persone affette, spesso ignorate o sottovalutate, chiedono ascolto, dignità e diritti.
L’evento ha unito istituzioni e cittadini in un gesto collettivo. Un piccolo segno visibile, ma carico di significato, per ricordare che dietro ogni luce viola c’è una storia di dolore, resilienza e speranza.