La psiconcologia entra nei percorsi di cura: AIL riunisce esperti, medici e psicologi per promuovere il benessere emotivo dei pazienti ematologici e rafforzare il ruolo dello psiconcologo nei team clinici
L’iniziativa è stata dedicata interamente all’importanza della psiconcologia nei trattamenti ematologici. Con il primo convegno nazionale, AIL ha scelto di accendere i riflettori sull’aspetto psicologico della malattia, sottolineando quanto sia essenziale ascoltare il vissuto dei pazienti oltre che trattarne i sintomi fisici. I tumori del sangue, per la loro complessità, richiedevano da tempo un approccio più umano e completo. Proprio in questa direzione si muove l’evento, che ha riunito psicologi, medici, pazienti e familiari in un confronto aperto e multidisciplinare.
Il tema centrale della giornata ha riguardato la necessità di garantire un supporto costante ai pazienti lungo tutto il percorso di cura, dal momento della diagnosi fino al follow-up. Il ruolo dello psiconcologo è apparso centrale per facilitare la comunicazione, migliorare la consapevolezza e affrontare le difficoltà emotive. Numerose testimonianze hanno confermato quanto il sostegno psicologico possa migliorare l’aderenza alle terapie e ridurre il carico di stress e paura che spesso accompagna le malattie onco-ematologiche.
Ascolto, empatia e presenza: la cura passa anche dalla relazione
Un altro elemento emerso durante il convegno è stato il valore dell’ascolto attivo. L’interazione con i pazienti non può più limitarsi alla somministrazione di farmaci o all’analisi dei referti: è necessario entrare in relazione, offrire strumenti per affrontare ansie, sconforto, isolamento. La figura dello psiconcologo, in quest’ottica, viene proposta come elemento strutturale dei team di cura. Si è parlato infatti della necessità di integrare stabilmente il supporto psicologico nei reparti di ematologia, non come servizio accessorio ma come parte integrante del trattamento.
AIL ha rilanciato l’importanza di una sanità che si prenda cura della persona nella sua interezza. Per i pazienti, sentirsi accolti, compresi e accompagnati nel percorso può fare la differenza, anche nella risposta clinica. Questo convegno ha segnato un passo deciso verso un modello di assistenza più completo, in cui corpo e mente vengono considerati insieme. Si è evidenziata anche l’urgenza di rendere questo tipo di supporto accessibile su tutto il territorio nazionale, superando le disuguaglianze tra strutture e regioni.
Con questo primo incontro nazionale, AIL ha lanciato un messaggio chiaro: la psiconcologia non è un lusso ma una necessità. Una cura che ascolta, prima ancora di agire, rappresenta oggi uno degli strumenti più efficaci per accompagnare i pazienti nella complessità delle malattie ematologiche.