Il favismo, noto anche come carenza di glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6PD), è una condizione genetica che colpisce circa 400.000 italiani, con particolare incidenza in Sardegna.
Il favismo è una condizione genetica legata alla carenza dell’enzima glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6PD), essenziale per proteggere i globuli rossi dallo stress ossidativo. Questa carenza può portare a crisi emolitiche in risposta a determinati fattori scatenanti. In Italia, si stima che circa 400.000 persone siano affette da questa condizione, con una prevalenza particolarmente alta in Sardegna, dove l’incidenza raggiunge il 14,3%, e nella provincia di Cagliari, con un picco del 25,8% .
Rischi associati a farmaci e infezioni
Le persone con favismo devono prestare particolare attenzione a determinati farmaci e infezioni che possono scatenare crisi emolitiche. Alcuni principi attivi noti per causare emolisi includono l’acido nalidissico, la nitrofurantoina, il metamizolo sodico, la rasburicase, la sulfadiazina, il sulfametossazolo, la sulfasalazina e il trimetoprim. L’assunzione di questi farmaci può provocare un’improvvisa distruzione dei globuli rossi, con conseguenze anche gravi.
In aggiunta ai farmaci, anche condizioni come febbre alta, infezioni virali o batteriche e qualsiasi altro fattore che aumenti lo stress ossidativo possono rappresentare un pericolo per chi è affetto da questa condizione genetica. Per questo è fondamentale che le persone con favismo segnalino sempre la propria condizione a medici e farmacisti, al fine di evitare la somministrazione di sostanze potenzialmente dannose. Una corretta informazione e una gestione attenta rappresentano le migliori difese per vivere in sicurezza, riducendo al minimo i rischi legati a questa fragilità metabolica.
Prevenzione e gestione
La principale misura preventiva per le persone con favismo è evitare l’esposizione a fattori scatenanti noti, come determinate sostanze chimiche, farmaci e infezioni. In caso di necessità di trattamento farmacologico, è essenziale consultare un medico per scegliere farmaci sicuri e monitorare attentamente eventuali effetti collaterali. Inoltre, è consigliabile sottoporsi a vaccinazioni per prevenire infezioni che potrebbero aumentare il rischio di crisi emolitiche .
Il favismo è una condizione genetica che richiede attenzione e precauzioni specifiche. Con una gestione adeguata e la consapevolezza dei rischi associati, le persone affette possono condurre una vita normale. È fondamentale l’informazione e la collaborazione con i professionisti sanitari per garantire la sicurezza e il benessere dei pazienti.
Secondo Andrea Silano, esperto dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), il favismo è una condizione che si manifesta esclusivamente in seguito all’ingestione di fave o all’esposizione ad agenti scatenanti come alcuni farmaci o infezioni. Non ci sono evidenze scientifiche che dimostrino un rischio legato all’inalazione dei pollini delle fave, sfatando un timore diffuso. È dunque importante evitare inutili allarmismi e concentrarsi sulla prevenzione consapevole, fondata su dati certi. La corretta informazione è uno strumento essenziale per tutelare chi convive con questa condizione genetica e promuovere una gestione più serena ed efficace della propria salute quotidiana.