
Sant’Eulalia, Un patrimonio culturale e archeologico che racconta la storia di Cagliari, tra sfide di conservazione e impegno verso la comunità del quartiere Marina
Un patrimonio unico nel cuore di Cagliari
Il Sistema Museale di Sant’Eulalia, situato nel cuore del quartiere Marina di Cagliari, comprende una serie di beni storici e archeologici di grande valore. Tra questi, troviamo l’area archeologica sotto la chiesa di Sant’Eulalia, il Museo del Tesoro, la Chiesa del Santo Sepolcro e i ruderi di Santa Lucia. Questi luoghi sono di proprietà della parrocchia di Sant’Eulalia, che dal 2021 ha affidato la gestione a un team dedicato alla conservazione, valorizzazione e promozione culturale.
L’area archeologica, scoperta casualmente alla fine del secolo scorso, rappresenta un “unicum” per la città di Cagliari. Questo sito, infatti, offre un’interpretazione unica della storia della città e si distingue rispetto ad altri spazi museali per la sua profondità storica. Accanto a essa, il Museo del Tesoro conserva una ricca collezione di opere d’arte e oggetti sacri provenienti dalle tre chiese della parrocchia, preziosi per la storia religiosa e artistica della zona.
Un centro vivace per la comunità e i visitatori
Negli ultimi anni, il Sistema Museale di Sant’Eulalia ha visto una crescita significativa nel numero di visitatori. Nel 2024, il museo ha accolto ben 24.000 persone, un traguardo importante per una realtà culturale di Cagliari. I visitatori sono vari e provengono da tutta la Sardegna, con una presenza rilevante di scolaresche e turisti. L’offerta del museo va oltre la semplice valorizzazione dei beni culturali: organizza anche eventi culturali, conferenze e spettacoli, diventando così un punto di riferimento per la comunità locale.
La missione del museo è anche quella di riaffermare il ruolo centrale della parrocchia nel quartiere Marina, che ha una lunga tradizione di multiculturalismo e pluralismo religioso. Nonostante l’evidente spopolamento del quartiere a causa degli affitti turistici, il Sistema Museale cerca di promuovere un’idea di comunità integrata e inclusiva, dove persone di diverse nazionalità e religioni possano condividere spazi e attività in “assoluta parità”. Eventi e feste che uniscono residenti e visitatori sono frequenti, contribuendo alla creazione di un’atmosfera di accoglienza.
Archivi profondi e sfide di conservazione
Il complesso museale ospita anche un ricco archivio storico, che documenta la storia del quartiere Marina a partire dal Cinquecento. Tra i documenti custoditi vi sono informazioni sulla vita commerciale, religiosa e artistica del quartiere, nonché atti delle arciconfraternite storiche che hanno operato nella zona. Questo archivio è consultabile dal pubblico ed è una risorsa preziosa per ricostruire il passato della città.
Tuttavia, la conservazione del patrimonio non è priva di sfide. Le infiltrazioni d’acqua nell’area archeologica sono una delle problematiche più urgenti, con le “pareti verdi” che peggiorano continuamente. Il complesso ha anche subito danni durante la Seconda Guerra Mondiale, quando la chiesa fu gravemente danneggiata, ma fortunatamente non crollò, venendo successivamente riaperta al culto. Nonostante questi ostacoli, il Sistema Museale di Sant’Eulalia continua a impegnarsi nella ricerca di soluzioni per preservare i suoi beni.
Le difficoltà nei rapporti con la Soprintendenza
Una delle principali difficoltà che il museo affronta riguarda i lunghi tempi burocratici imposti dalla Soprintendenza. I processi per ottenere le autorizzazioni per i lavori di conservazione sono estremamente lenti, e la mancanza di fondi per gli interventi rende ancora più complesso il processo di restauro. La gestione del museo, tuttavia, non si arrende e cerca continuamente finanziamenti per realizzare piccole riparazioni necessarie a mantenere in vita questo patrimonio storico.
Nonostante le difficoltà, il Sistema Museale di Sant’Eulalia resta un punto di riferimento fondamentale per la storia e la cultura di Cagliari, un tesoro nascosto che merita di essere preservato e valorizzato per le generazioni future.