
Il regista Nicola Contini racconta il progetto nato nel 2016 per ricordare la storia nascosta della Sardegna, tra esercitazioni militari, terre occupate e incontri tra generazioni.
Il nuovo episodio del podcast di Unica Radio ospita Nicola Contini (fondatore della casa di produzione Momotty), regista del film d’animazione Un viaggio a Teulada. Nato nel 2016, il progetto racconta le trasformazioni della costa sarda, un tempo abitata da comunità rurali e oggi occupata da basi militari. Un tema ancora attuale, affrontato con un linguaggio originale: l’animazione documentaria.
Le radici del progetto
Un viaggio a Teulada nasce da una domanda semplice ma potente: “Cosa c’era prima delle esercitazioni militari?”. Contini, cresciuto in quelle zone, ricorda quando da bambino trovava resti di esplosivi sulla spiaggia. Col tempo, questi giochi si sono trasformati in consapevolezza e in una ricerca storica profonda.
Il film vuole restituire voce a una comunità scomparsa e raccontare cosa ha significato perdere le proprie terre per fare spazio ai poligoni. Il progetto si basa su una solida ricerca documentaria, ma sceglie l’animazione per toccare corde emotive e raggiungere un pubblico più ampio.
Cinema del reale e coproduzione internazionale
Il film unisce linguaggio poetico e denuncia sociale. Con le illustrazioni di Riccardo Azzeni e il contributo di professionisti sardi e internazionali, la produzione ha già concluso la fase di pre-produzione in Sardegna. Ora si apre la fase finale in Francia, dove verrà realizzata l’animazione grazie a una coproduzione con Francia e Belgio.
Realizzare un film animato richiede tempo e fondi. Per questo, è stata lanciata una campagna di crowdfunding, utile non solo a finanziare il progetto, ma anche a creare consapevolezza sulle tematiche ambientali e militari al centro del film.
Ogni contributo aiuta a raccontare una storia universale di memoria e resistenza, con un linguaggio visivo potente e accessibile.
Una storia che guarda al futuro
Il film racconta anche l’incontro tra una donna sarda anziana e una giovane rifugiata siriana.
Due esperienze lontane, unite da guerre e occupazioni. “Se ci si allena a sparare, prima o poi si spara”, sintetizza Contini. Da qui il messaggio del film: ricordare, raccontare, resistere.
Nicola Contini invita i giovani a non aspettare:
“Se avete una storia da raccontare, iniziate. I problemi tecnici si superano, ma le storie vere trovano sempre una strada.”
Ascolta l’intervista completa su UnicaRadio.it e Spotify.