Ansia, insonnia e senso di inadeguatezza sono alcuni segnali della depressione perinatale, che colpisce molte mamme ma è ancora troppo spesso trascurata.
In occasione della Giornata mondiale della salute mentale materna, che si celebra il 7 maggio, l’attenzione si concentra su una condizione ancora troppo poco riconosciuta: la depressione perinatale. Si tratta di un disturbo che può manifestarsi prima e dopo il parto e che, secondo le stime, colpisce una mamma su cinque.
I sintomi sono spesso sottili o sottovalutati, ma possono compromettere profondamente la qualità della vita della madre e il suo legame con il neonato. Tra i segnali più comuni ci sono ansia persistente, insonnia, inappetenza, irritabilità, crisi di pianto frequenti e un profondo senso di inadeguatezza o colpa.
A evidenziare il problema è Alma Res, centro di medicina della riproduzione, che in occasione del mese dedicato alla salute mentale materna ha deciso di offrire supporto psicologico gratuito a tutte le pazienti che affrontano il percorso di procreazione medicalmente assistita (PMA). Lo scopo è quello di aiutare le donne a prepararsi emotivamente alla gravidanza, affrontando le fragilità e le paure che possono emergere nel periodo perinatale.
Il supporto psicologico, sottolineano gli esperti, è fondamentale non solo per prevenire l’insorgenza della depressione perinatale, ma anche per favorire una migliore esperienza della maternità. Non si tratta di “debolezza”, ma di un problema di salute mentale che merita attenzione e cura, al pari di qualsiasi altro disturbo.
In Italia, purtroppo, il tema resta ancora marginale nella discussione pubblica e nella formazione degli operatori sanitari. Solo una piccola parte delle donne colpite riceve una diagnosi tempestiva o viene indirizzata verso un percorso di cura.
Sensibilizzare su questo tema è essenziale per tutelare la salute delle donne e dei loro bambini, promuovendo una cultura del benessere emotivo che accompagni la maternità fin dai suoi primi passi.