La dodicesima edizione del Sardinia Trail si prepara ad accogliere atleti da ogni angolo del globo. La corsa, un’occasione unica per celebrare il legame tra sport e natura, promette emozioni intense sulle spettacolari vie della Sardegna.
La Sardegna si prepara a vivere un momento di grande fervore sportivo e culturale con la dodicesima edizione del Sardinia Trail, un evento podistico che unisce l’emozione della competizione alla bellezza incontaminata di uno dei paesaggi più suggestivi d’Italia. Dagli impervi sentieri dell’Ogliastra alle vette maestose del Gennargentu, la manifestazione accoglie atleti da ogni angolo del globo, un autentico crocevia di culture e passioni. Sono numeri che parlano chiaro: quattro continenti, 15 Paesi e 106 atleti si incontrano sulla linea di partenza, tutti pronti a “Correre in paradiso”, come recita il claim dell’evento organizzato da GLEsport.
Un format consolidato che prevede tre tappe spettacolari, con il via dalla suggestiva Marina di Tertenia e il traguardo finale a Ulassai, nel cuore di un territorio che sa incantare con le sue meraviglie naturali e storiche. La competizione non solo mette alla prova la resistenza fisica dei partecipanti, ma offre loro anche l’opportunità di immergersi in un ambiente dove la natura selvaggia e la storia millenaria si fondono in un’esperienza indimenticabile.
Campioni e nuove promesse: la sfida internazionale prende forma
Sul fronte della competizione, l’attesa cresce per i campioni in carica del Sardinia Trail, lo slovacco Pavol Porubcan e la polacca Ewa Majer, che ritornano per difendere i loro titoli. La Majer, in particolare, rappresenta una figura iconica per la gara, avendo già conquistato il podio più alto per ben tre volte, con vittorie nel 2019, nel 2023 e ancora lo scorso anno, siglando un incredibile triplete personale che la vede tra le favorite assolute. Tuttavia, la concorrenza si preannuncia agguerrita e di alto livello, con l’arrivo di numerosi atleti internazionali che aggiungono un sapore ancora più globale all’evento. Tra questi, si distinguono figure come Roberto Usai, che nell’ultima edizione ha mostrato grande determinazione e si posiziona tra i principali sfidanti per il podio, e Giovanni Ambu, un altro atleta che conosce bene i percorsi sardi e si prepara a dare il meglio di sé.
Non solo veterani, ma anche nuove stelle accendono la competizione: Fraida Hassanatte, un talento proveniente dal Ciad che sta riscrivendo i record nazionali, e la giovane svizzera Maïté Tercier, che mostra un grande potenziale e una promettente carriera nel mondo del trail running. Il Sardinia Trail non è solo una gara, ma un vero e proprio punto di incontro per diverse culture sportive, un luogo dove le storie personali si intrecciano con la passione condivisa per la corsa in natura, sostenuta da partner istituzionali come l’Assessorato allo Sport della Regione autonoma della Sardegna e il Comune di Ulassai, oltre alla preziosa collaborazione dell’Agenzia regionale Forestas.
Un percorso da sogno tra mare e vette impervie della Sardegna
Il cuore pulsante del Sardinia Trail pulsa lungo 100 chilometri di percorsi che disegnano un’esperienza indimenticabile tra mare e montagna, con un dislivello positivo complessivo che tocca i 4000 metri. La prima tappa, un inizio mozzafiato, prende il via venerdì 10 maggio dalle acque cristalline della spiaggia Foxi di Tertenia e si snoda per 25.09 chilometri, con un dislivello positivo di 1090 metri, fino alla spiaggia di Museddu nel territorio di Cardedu. Questo segmento, benché inizi e finisca con il mare, presenta subito le prime, significative asperità del territorio di Gairo, conducendo gli atleti verso la panoramica cima del Monte Ferru.
La seconda tappa, un vero “must” per gli appassionati, propone l’iconico “anello lunare sul Gennargentu“. Questo percorso si estende per 40.9 chilometri e accumula 1609 metri di dislivello positivo, partendo da Nuraghe Ruinas nel comune di Arzana. Gli atleti si spingono fino al territorio di Desulo, attraversando il celebre passaggio a Punta La Marmora, il tetto dell’Isola, per poi ridiscendere lungo il versante arzanese e fare ritorno al suggestivo complesso nuragico di Ruinas, uno dei più elevati e significativi della Sardegna. Questi percorsi non sono solo sfide fisiche, ma veri e propri viaggi attraverso la storia e la natura selvaggia dell’isola.
L’epilogo a Ulassai e la crescita di una comunità globale
La terza e ultima tappa conclude questa straordinaria avventura con un saliscendi di 33.7 chilometri, caratterizzato da un dislivello totale di 956 metri, con partenza e arrivo fissati nella vivace piazza Barigau a Ulassai. Questo segmento finale non solo determina i vincitori del Sardinia Trail, ma offre anche ai partecipanti e agli spettatori l’opportunità di ammirare alcune delle meraviglie naturali più spettacolari dell’area. Tra queste, spiccano la maestosa Grotta Su Marmuri, che si estende per oltre 850 metri visibili con picchi di altezza che toccano i 70 metri alle pendici del Tacco di Ulassai, e il suggestivo canyon di Gola Sa Tappara.
La dodicesima edizione del Sardinia Trail celebra un successo sempre più internazionale, con una partecipazione che abbraccia ben 15 nazionalità provenienti da quattro continenti: Europa, Africa, Nordamerica e Sudamerica. Bandiere di paesi come il Belgio, il Brasile, il Ciad, la Croazia, la Danimarca, la Francia, la Germania, l’Italia, la Polonia, il Portogallo, la Repubblica Ceca, la Slovacchia, la Spagna, gli Stati Uniti e la Svizzera sventolano a testimonianza di questa incredibile fusione di culture. L’evento, che vede tra i suoi sostenitori aziende importanti, dimostra come la passione per la corsa possa unire generazioni e provenienze diverse, creando una vera e propria comunità globale che condivide l’amore per l’avventura e la natura sarda.