
L’attrice cagliaritana Caterina Murino, nota per la partecipazione in pellicole del calibro di Casino Royale, racconta come l’essere sarda abbia influenzato il suo percorso artistico nel grande cinema internazionale.
In occasione dei festeggiamenti di Sa Die de sa Sardigna, Caterina Murino, al fianco di personaggi di spicco della cultura sarda, come Daniela Pes e Nicola Riva, figlio di Gigi Riva noto giocatore del Cagliari Calcio, torna nella città che le ha dato i natali in qualità di portabandiera. Per coronare la celebrazione è stata aperta al pubblico la mostra “Attraverso i nostri occhi“, nata proprio da una iniziativa dell’attrice sarda. L’esposizione racconta le storie raccolte dalla Murino nel suo viaggio fra gattili e canili avvenuto nel Luglio scorso.
Di famiglia cagliaritana, Caterina Murino, muove i primi passi nel mondo dello spettacolo nel 1997 nel campo della moda, classificandosi come quinta nella 52° edizione di Miss Italia; successivamente studia recitazione, lavorando in produzioni televisive nazionali quali Don Matteo e Orgoglio. Nel 2002 approda nel cinema mondiale e viene scelta per interpretare la Bond girl nel film Casino Royale, pellicola che l’ha consacrata come attrice internazionale, uscita nel 2006. In anni più recenti si è poi dedicata anche a rappresentazioni teatrali, come “Eyes wide shut“, trasposizione del celebre film di Kubrick.
Il premio per Sa Die
Ai microfoni di Unica Radio Caterina Murino, attrice di caratura internazionale recentemente premiata per la sua attività di diffusione del concetto di “sardità” nel mondo dello spettacolo e del cinema. In occasione dei festeggiamenti per Sa Die da sa Sardigna, Murino è lei tra i personaggi famosi ad essere scelta come portabandiera, in quanto rappresentativa della cultura sarda.
<Sono nata in Sardegna e credo che il legame con la propria terra natale sia qualcosa che non si spezzerà mai>, racconta l’attrice. <Essere sardi significa portare con se una storia importante e tradizioni meravigliose. Anche vivendo lontano da oltre venticinque anni, il legame si rafforza: si imparano anche a vedere i difetti dell’isola, con l’obiettivo di migliorarla>.
I set internazionali
Quando lavora sui set internazionali, l’attrice rivela di portare sempre con sé l’identità sarda <Credo di essere un prototipo della donna sarda, con la nostra testardaggine e il nostro carattere forte. Non a caso, ultimamente interpreto spesso ruoli di donne molto determinate>.
Murino ha anche raccontato la sua esperienza teatrale nell’adattamento Doppio Sogno, romanzo che ha ispirato il film “Eyes Wide Shut“ di Kubrick, sottolineando come l’approccio teatrale le abbia permesso di esplorare più a fondo la complessità psicologica dei personaggi.
Parlando di carriera, Murino ha evidenziato quanto il carattere forgiato in Sardegna l’abbia aiutata ad affrontare un mondo dello spettacolo spesso ostile <Il mio carattere forte mi ha protetta da abusi di potere che, purtroppo, tante colleghe hanno subito. I predatori riconoscono subito la preda facile, e io non lo sono mai stata>.
Riflettendo sui cambiamenti del settore negli ultimi vent’anni, Murino riconosce il tema della parità di genere ha fatto enormi passi avanti, anche se a volte si corre il rischio di passare da un estremo all’altro.<Sogno un mondo in cui il talento sia l’unico criterio di selezione, senza favoritismi né discriminazioni di genere> afferma.
Il cinema sardo
Sul tema del cinema sardo, Murino sottolinea la necessità di maggiori spazi per il cinema indipendente <Le piattaforme digitali hanno cambiato il panorama, ma il cinema indipendente resta penalizzato. Servirebbero regole che garantissero più spazio anche ai film piccoli>.
In chiusura l’attrice si è detta pronta a lavorare in futuro coi registi sardi, raccontando magari storie radicate nella tradizione dell’isola, come quella di Eleonora d’Arborea o, più recentemente, la vicenda di Graziano Mesina.
Infine Murino ha invitato tutti a visitare la mostra fotografica Sardinia Rescue Mission, esposta a Cagliari fino all’8 Maggio: un progetto che racconta l’impegno per il salvataggio degli animali randagi in Sardegna.
Un incontro emozionante, che ci ha mostrato quanto l’identità sarda sia una forza trainante, capace di resistere al tempo e alle distanze.