Beethoven e suono invisibile: sordità e nuove tecnologie

Ludwig van Beethoven, nonostante la sordità, percepiva la musica attraverso le vibrazioni: le sue intuizioni ispirano rimedi innovativi per convivere con la sordità

Nel cuore del XIX secolo, Ludwig van Beethoven affrontava la progressiva perdita dell’udito. Determinato a non rinunciare alla musica, sviluppò metodi ingegnosi per percepire le vibrazioni sonore. Uno dei più noti consisteva nell’appoggiare una bacchetta di legno tra i denti, collegata al pianoforte, permettendo alle vibrazioni di raggiungere l’orecchio interno attraverso la conduzione ossea . Questa tecnica gli consentiva di “sentire” la musica nonostante la sordità. Oggi, la conduzione ossea è alla base di dispositivi moderni, come gli apparecchi acustici avanzati, che trasmettono il suono direttamente attraverso le ossa del cranio, bypassando l’orecchio medio.

Dalle intuizioni di Beethoven alle innovazioni tecnologiche

Le strategie di Beethoven hanno ispirato lo sviluppo di tecnologie che utilizzano le vibrazioni per trasmettere informazioni sonore. Ad esempio, alcuni dispositivi moderni sfruttano la conduzione ossea per aiutare le persone con perdita uditiva a percepire suoni e musica. Queste tecnologie si basano sul principio che le vibrazioni possono essere trasmesse attraverso le ossa del cranio direttamente all’orecchio interno, offrendo un’alternativa ai tradizionali apparecchi acustici. Inoltre, la ricerca continua a esplorare modi innovativi per utilizzare le vibrazioni nella comunicazione e nella percezione sensoriale, ampliando le possibilità di inclusione per le persone con disabilità sensoriali.

La Sardegna come laboratorio per l’innovazione sensoriale

La Sardegna, con il suo impegno nell’innovazione e nella ricerca, rappresenta un terreno fertile per l’applicazione di queste tecnologie. Centri come Sardegna Ricerche e le università di Cagliari e Sassari potrebbero collaborare nello sviluppo di dispositivi basati sulla conduzione ossea, migliorando l’accessibilità per le persone con disabilità uditive. Progetti pilota in collaborazione con enti locali e strutture sanitarie potrebbero testare l’efficacia di queste soluzioni, promuovendo l’inclusione e la partecipazione attiva nella vita culturale e sociale dell’isola. Inoltre, l’integrazione di queste tecnologie in iniziative di smart city potrebbe rendere le città sarde più accessibili e inclusive per tutti i cittadini.

About Damiano Zoppi

Studente laureando in Beni Culturali e Spettacolo. Frequento assiduamente corsi di teatro e workshop. Mi occupo di cinema, specialmente di film con studio approfondito del personaggio, di teatro contemporaneo, di musica, e nel tempo libero realizzo doppiaggi e cover a livello amatoriale.

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