Il Teatro del Segno ospita il nuovo appuntamento della stagione 2024-2025 di “Teatro Senza Quartiere”, con una pièce spiazzante firmata da uno degli autori più premiati della drammaturgia contemporanea italiana, incentrata sulla crisi del giornalismo e la disinformazione nell’era digitale
La stagione 2024-2025 di Teatro Senza Quartiere, progetto culturale del Teatro del Segno, propone un nuovo appuntamento di forte attualità con Wet Floor di Fabio Pisano, in scena sabato 3 maggio alle 20.30 al TsE di via Quintino Sella a Cagliari. La regia è di Maria Assunta Calvisi, la produzione firmata L’Effimero Meraviglioso, in scena Daniel Dwerryhouse e Federico Giaime Nonnis, nei panni di Ruth Mahanamm e Ben Hones, protagonisti di una vicenda che mescola suspense e denuncia sociale.
La pièce si sviluppa su una struttura da thriller psicologico, dove un sedicente addetto alle pulizie prende in ostaggio un noto giornalista, accusato di aver diffuso una notizia errata che ha compromesso irreparabilmente la vita del suo aguzzino. La scena si svolge in un ufficio claustrofobico, mentre all’esterno tutto prosegue come se nulla fosse. È qui che nasce una riflessione feroce sul ruolo dell’informazione, sulla responsabilità dei media, ma anche sulla solitudine dell’individuo nel mare della connessione continua.
Disinformazione, vendetta e media: un confronto che ribalta i ruoli
Wet Floor prende il nome dai cartelli gialli che segnalano un “pavimento bagnato”, ma la metafora si allarga a uno scenario pericoloso e scivoloso, quello dell’informazione contemporanea. Con ironia nera e dialoghi serrati, Pisano costringe il pubblico a interrogarsi su chi detiene davvero il potere: chi racconta le storie o chi le vive?
Il sequestro di Ben Hones diventa uno strumento narrativo per denunciare la superficialità con cui spesso le notizie vengono lanciate nel flusso digitale. Il sequestratore Mahanamm, invece, diventa simbolo di una società esasperata, travolta da fake news e “macchine del fango” dove l’etica giornalistica si scontra con la spettacolarizzazione.
Nella messinscena, il mondo esterno resta ignaro del dramma in corso, mentre le voci fuori campo – tra cui quelle di Luigi Tontoranelli, Michela Cidu, Noemi Medas e Massimo Carnicella – creano un effetto straniante, sottolineando il distacco tra percezione pubblica e realtà privata. La diretta social del sequestro coinvolge followers, media e autorità, amplificando il conflitto fino a dimensioni grottesche.
Una riflessione potente sulla verità e sul potere delle parole
Wet Floor rappresenta un punto di svolta nella carriera di Fabio Pisano, autore che ha fatto della denuncia sociale una cifra stilistica. Forte di esperienze internazionali e riconoscimenti come il Premio Hystrio e il Premio Quasimodo, Pisano porta in scena un’opera disturbante e lucida, ispirata da una citazione di Denzel Washington sulla crisi dell’informazione: “Se non leggi i giornali sei disinformato, se li leggi sei informato male”.
Con uno stile teso e un ritmo incalzante, la pièce solleva dubbi profondi sulla libertà di stampa, sui confini tra verità e spettacolo, e su quanto possa costare – in termini umani – l’esposizione mediatica. La scena si trasforma in un’arena morale, dove vittima e carnefice si scambiano i ruoli e il pubblico si ritrova a dover scegliere da che parte stare.