Dal 17 al 21 giugno torna a Villanovaforru il Life After Oil International Film Festival, giunto alla sua dodicesima edizione. In programma film da tutto il mondo, incontri, musica e dibattiti su ambiente e diritti umani, con un focus speciale su donne e bambini.
Il Life After Oil International Film Festival torna dal 17 al 21 giugno a Villanovaforru, in provincia del Sud Sardegna. La dodicesima edizione si conferma punto di riferimento per il cinema dedicato all’ambiente e ai diritti umani.
Sono 916 le opere arrivate da tutti i continenti. Solo 48 sono state selezionate per il concorso ufficiale. Film e documentari che raccontano ingiustizie, crisi ambientali e storie di resistenza.
Quest’anno l’immagine simbolo del festival è potente: il volto pixelato di una donna afghana, tratto da un dipinto di Shamsia Hassani. L’artista denuncia con coraggio la condizione delle donne sotto il regime talebano. Una scelta che sottolinea il focus di questa edizione: i diritti delle donne e dei bambini.
“Vogliamo dare voce a chi non ne ha” – spiega il direttore Massimiliano Mazzotta – “e riflettere su ciò che accade quando l’informazione smette di guardare”.
Il festival non è solo proiezioni. Prevede anche sport, musica, incontri pubblici e mostre. Villanovaforru, ormai casa del festival da cinque anni, diventa laboratorio culturale e sociale. Un luogo di dialogo e confronto, tra archeologia, arte e futuro.
Il programma completo verrà presentato il 13 giugno a Cagliari, nella Sala della Biblioteca Regionale. Sono attesi ospiti da tutto il mondo: giornalisti, registi, attivisti, artisti.
Il festival è organizzato dall’associazione Life After Oil con il Comune di Villanovaforru, in collaborazione con enti regionali, nazionali e internazionali.
Sostenuto da Ministeri e istituzioni, Life After Oil è uno dei pochi festival in Italia dedicati esclusivamente ai temi ambientali e ai diritti. Un appuntamento sempre più riconosciuto a livello internazionale.