Un anello luminoso simile ad un portale collega in tempo reale Vilnius e Lublino con un flusso video continuo
Nel cuore di Vilnius, capitale della Lituania, un enorme cerchio luminoso, simile ad un portale, si staglia nello spazio pubblico come un varco uscito da una saga cinematografica. Questo anello, ideato dal team del PORTAL Project, è molto più che arte urbana: è un dispositivo tecnologico che proietta un flusso video continuo verso Lublino, in Polonia, distante oltre 600 chilometri. I due portali, gemelli, trasmettono in diretta le immagini di chi vi passa davanti, permettendo interazioni spontanee tra sconosciuti separati da confini e fusi orari. Ispirato alla serie Stargate, il progetto funziona come una videochiamata pubblica permanente, disponibile a tutti, senza bisogno di schermi personali. Camminare in piazza diventa un gesto di comunicazione globale, uno scambio visivo che trasforma l’abitudine in sorpresa.
Un progetto internazionale che unisce città e persone
Il PORTAL Project nasce nel 2021 per iniziativa della Benediktas Gylys Foundation, con l’obiettivo di superare le barriere fisiche e culturali attraverso la tecnologia. Dopo il successo nella connessione tra Vilnius e Lublino, il progetto raggiunge anche Dublino e New York, rafforzando la sua rete urbana e simbolica. Le città coinvolte collaborano attivamente attraverso le proprie istituzioni: il Comune di Lublino, per esempio, promuove il portale come veicolo di dialogo e coesione sociale. L’installazione non è pensata solo come esperimento estetico, ma come strumento urbano che genera empatia e interazione. È un dispositivo che trasforma la tecnologia in esperienza condivisa, che invita al contatto visivo, all’incontro tra estranei, all’emozione dell’imprevisto.
Uno sguardo che attraversa il tempo e accorcia le distanze
Il portale rimane sempre attivo, di giorno e di notte, diventando parte integrante del paesaggio urbano. In ogni ora, studenti, passanti, bambini e visitatori si ritrovano davanti a questo anello di luce, trasformando lo spazio pubblico in un teatro collettivo. Ma il significato di questa finestra tecnologica si amplifica quando si pensa a chi, a causa della distanza, vive lontano dai propri cari. Immaginare un PORTAL in una piazza della Sardegna, per esempio a Nuoro o Cagliari, significherebbe offrire a migliaia di sardi emigrati all’estero o in continente un modo per rivedere in tempo reale i propri parenti, guardarsi negli occhi, sentirsi vicini anche senza esserlo fisicamente. Sarebbe un gesto concreto di comunicazione affettiva e culturale, capace di restituire senso di comunità a chi vive tra due mondi. Un’idea che si radica nell’identità sarda, fatta di legami profondi e memoria condivisa, e che potrebbe trovare spazio anche grazie a realtà locali come la Regione Autonoma della Sardegna o iniziative promosse da Sardegna Turismo.